Terni. La crisi pesa sulle coppie: separazioni e divorzi a spese dello Stato

Terni. La crisi pesa sulle coppie: separazioni e divorzi a spese dello Stato
di Giuliana Scorsoni
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 12:17 - Ultimo aggiornamento: 17:38

TERNI La forte depressione economica del territorio la si registra anche in tribunale, con un calo delle cause civili iscritte nel 2023 e con il ricorso sempre maggiore al "patrocinio a spese dello Stato" da parte dei contendenti. Il tetto di reddito per usufruirne è salito a oltre dodicimila euro annui, cifra che corrisponde ad uno stipendio di molti lavoratori, soprattutto del terziario. «Sono molte le domande che pervengono al consiglio dell'ordine afferma l'avvocata Paola Placidi, che fa parte della commissione dell'ordine degli avvocati adibita a vagliare l'ammissibilità delle richieste duecentotto sono quelle ricevute nell'ultimo anno, molte riguardano il diritto di famiglia».

LA SCELTA

Sono più le mogli o i marito a farne ricorso? «Il settanta per cento sono le donne, mentre il trenta che riguarda i mariti per la maggior parte sono stranieri».
Tutte le istanze riguardano i procedimenti di separazioni e divorzi che si tengono in tribunale, mentre nessuna richiesta è stata fino ad ora presentata per l'altro strumento azionabile al di fuori delle aule di giustizia.

LA RICHIESTA

«Ad oggi, non abbiamo ricevuto nemmeno una domanda per le negoziazioni assistite conferma la consigliera Placidi - è uno strumento che non va, eppure si può chiedere il patrocinio a spese dello Stato anche per questa procedura che, quando trova l'accordo dei coniugi è molto veloce: in un paio di settimane, si può ottenere la trascrizione della fine del matrimonio da parte dell'ufficiale di Stato civile».
A proposito di ufficiale di Stato civile, più appeal hanno le richieste di separazioni e divorzi consensuali dinanzi a quest'ultimo, dove i coniugi possono presentarsi da soli, senza avvocati, con una marca da bollo da sedici euro, con un notevole risparmio di denaro, ma non è per tutti.

FIGLI MINORI

Solo chi non ha figli minori, oppure li ha maggiorenni ma sono autonomi economicamente, o non sono portatori di handicap, può avvalersene. Qualcuno, comunque, si presenta ugualmente in Comune accompagnato da un legale (la legge lo consente), ma quest'ultimo normalmente non compare nell'accordo sottoscritto dalle parti e ratificato dal pubblico ufficiale.
L'accordo raggiunto dalle coppie in crisi, con l'ultima riforma processuale, può prevedere anche la fissazione di un mantenimento per il coniuge, ma non costituisce titolo esecutivo, come invece lo sono le sentenze del tribunale e l'accordo di negoziazione assistita, che permettono immediatamente, in caso di inadempimento della parte obbligata a versare l'assegno di mantenimento, di procedere alla notifica di un atto di precetto con conseguente pignoramento di beni immobili, o di stipendi, o di conti correnti, o macchine. Insomma, il mantenimento fissato con una marca da sedici euro è un "atto di fede".

"CARO CONIUGE"

Se il "caro coniuge" smette di pagare occorre una via più lunga per pignorargli qualcosa. Inoltre, nulla può essere disposto in merito all'assegnazione della casa coniugale. Informazioni sulla possibilità di accedere al beneficio del patrocinio possono essere richieste al Consiglio dell'ordine degli avvocati, che dedica la mattina del venerdì a ricevere chi ne abbia bisogno, presso la sede della Fondazione forense che si trova in Via Bazzani, 18.
 

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