Tono sicuro e deciso, di chi vuole difendersi: «La libertà di parola è garantita dalla Costituzione». Il generale Roberto Vannacci ha parlato ai microfoni di Rete 4, nella trasmissione «Diario del Giorno». Le sue parole arrivano dopo la sua rimozione da capo dell'Istituto geografico militare dopo le polemiche nate intorno al suo libero. Il motivo? Nel suo libro, autoprodotto, «Il mondo al contrario» aveva attaccato gay, migranti, l'ambientalismo e il femminismo.
Roberto Vannacci, chi è il generale nella bufera per gli insulti a gay e migranti: dalle 15 medaglie ricevute alle missioni all'estero
Cosa ha detto il generale
«Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone.
«L'odio è un sentimento»
«La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all'odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i mie pensieri. Chi indossa una divisa ricopre un ruolo istituzionale però la libertà di parola è garantita dalla Costituzione. Io combatto il pensiero unico che vieta la critica ad una determinata categoria di persone», ha aggiunto il generale. «L'odio è un sentimento, come l'amore e quindi io penso che sia lecito provare disprezzo per qualcosa o per qualcuno. Questo non vuol dire istigare alla violenza: sono libero di provare odio per gli stupratori o per chi fa del male ai bambini. Questo non vuol dire che stia istigando al linciaggio di queste persone».
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