Michela Murgia e il tumore al quarto stadio: gli inizi, i libri e la politica. La sua storia

Nata a Cabras: è scrittrice, blogger, drammaturga, critica letteraria e opinionista televisiva

Michela Murgia e il tumore al quarto stadio: gli inizi, i libri e la politica. La sua storia
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Sabato 6 Maggio 2023, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 14:03

Michela Murgia è nata Cabras il 3 giugno 1972: racconta di avere un tumore al quarto stadio e di avere «pochi mesi di vita»: la donna è una scrittrice, blogger, drammaturga, critica letteraria e opinionista televisiva italiana, autrice del romanzo Accabadora vincitore dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello.

Nel suo primo libro, Il mondo deve sapere, dapprima concepito e praticato come un blog, ha raccontato in chiave satirica la realtà degli operatori di telemarketing all'interno del call center di un'importante multinazionale (Kirby Company), descrivendo lo sfruttamento economico e la manipolazione psicologica a cui sono sottoposti tali lavoratori precari. Dal libro è stata tratta l'opera teatrale Il mondo deve sapere (di David Emmer, con Teresa Saponangelo) e ha ispirato la sceneggiatura del film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Elio Germano, Valerio Mastandrea e Massimo Ghini.

 

Di formazione cattolica, è stata animatrice nell'Azione Cattolica come referente regionale del settore giovani. Ha ideato uno spettacolo teatrale rappresentato nella piana di Loreto al termine del pellegrinaggio nazionale dell'Azione Cattolica del settembre 2004, al quale ha assistito anche Papa Giovanni Paolo II. Aveva un blog, Il Mio Sinis, nel quale descriveva, anche con fotografie, la penisola del Sinis. Nel 2007 è già, con un suo scritto, tra i 42 scrittori riuniti da Giulio Angioni in Cartas de logu: scrittori sardi allo specchio. Nel 2008 pubblica per Einaudi Viaggio in Sardegna, una guida letteraria a luoghi meno noti dell'isola. Nel 2009 pubblica, sempre per Einaudi, il romanzo Accabadora, una storia che intreccia nella Sardegna degli anni cinquanta i temi dell'eutanasia e dell'adozione. Il romanzo è uscito in traduzione tedesca nel 2010 per l'editore Wagenbach. Nel 2011 il free climber Maurizio Zanolla, in arte Manolo, ha intitolato al romanzo Accabadora un settore di arrampicata a Gutturu Cardaxius, da lui aperto in Sardegna con Bruno Fonnesu. Con Accabadora ha vinto la sezione narrativa del Premio Dessì nel 2009. Questo romanzo esce anche in audiolibro, con la voce della stessa autrice, per la Emons Audiolibri. Nel 2010 si aggiudica anche il SuperMondello nell'ambito del Premio Mondello e il Premio Campiello. Nel 2011 pubblica, per Einaudi, Ave Mary. E la chiesa inventò la donna. Dal libro hanno tratto ispirazione i Punkreas per il testo Santa Madonna, scritto per Fedez e contenuto nell'album Mr. Brainwash del 2013[10]. Nel 2012, sempre da Einaudi, pubblica L'incontro e un racconto all'interno dell'antologia Presente (AA.VV.). Sempre nello stesso anno, per conto di Caracò Editore, pubblica, all'interno dell'antologia Piciocas. Storie di ex bambine dell'Isola che c'è, il racconto L'aragosta. Nel 2013 ha pubblicato per Laterza il pamphlet contro il femminicidio scritto a quattro mani con Loredana Lipperini e intitolato L'ho uccisa perché l'amavo: falso! Nell'ottobre del 2015 esce per Einaudi il romanzo Chirú.

Nella primavera del 2016, ancora per Einaudi, dà alle stampe il pamphlet Futuro Interiore sui temi dell'identità, del potere e della democrazia. Nella stagione televisiva 2016-17 partecipa alla trasmissione Quante storie di Rai 3 con una rubrica quotidiana di recensioni letterarie e consigli librari. Dal 30 settembre 2017 al 4 novembre 2017 ha condotto, il sabato pomeriggio su Rai 3, Chakra.

Michela Murgia: «Ho un tumore al quarto stadio, mi rimangono mesi di vita»

Nel 2018 ha pubblicato per Marsilio il memoir letterario L'inferno è una buona memoria, ispirato al romanzo Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley. Due mesi dopo viene dato alle stampe per i tipi di Einaudi il pamphlet politico Istruzioni per diventare fascisti, che viene tradotto in cinque lingue. Nel febbraio del 2019 esce per le edizioni Adriano Salani la raccolta di storie illustrate Noi siamo tempesta, che nello stesso anno vince il premio Morante e la menzione speciale della giuria del premio Andersen. Nel 2019, in collaborazione con Chiara Tagliaferri, pubblica per Mondadori la raccolta di racconti biografici Morgana, storie di ragazze che tua madre non approverebbe, tratto dall'omonimo podcast della piattaforma Storie Libere che le due autrici realizzano insieme dal 2018. Nello stesso anno contribuisce all'antologia Le nuove Eroidi per Harper Collins, con il racconto Elena. Dal settembre 2019 all'agosto del 2020 ha condotto a Radio Capital, insieme ad Edoardo Buffoni, la trasmissione serale quotidiana TgZero, fino al gennaio 2019 condotta da Vittorio Zucconi. Il 7 dicembre 2020 Michela Murgia è stata invitata ad aprire, con un discorso introduttivo, la prima del Teatro alla Scala di Milano, svoltasi a porte chiuse per l'emergenza Covid e trasmessa in televisione. Dal gennaio 2021 cura L'Antitaliana, la storica rubrica de L'Espresso nata negli anni '80 e curata prima da Giorgio Bocca e poi da Roberto Saviano; Michela Murgia è la prima donna a firmare questa rubrica.

Nel 2007 sostiene la candidatura di Mario Adinolfi alle elezioni primarie del Partito Democratico.[20] Nel settembre 2010 ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera di "auspicare l'indipendenza della Sardegna". Ha sostenuto come simpatizzante dapprima il movimento iRS - Indipendentzia Repubrica de Sardigna, e in seguito il partito indipendentista ProgReS - Progetu Repùblica de Sardigna. Si presenta come candidata presidente alle elezioni regionali sarde del 2014 e arriva terza con il 10% circa delle preferenze, non ottenendo quindi il seggio in Consiglio regionale. Alle elezioni europee del 2019 sostiene la Sinistra, lista che comprende Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, L'Altra Europa con Tsipras, Convergenza Socialista, Partito del Sud e Transform! Italia. La lista ottiene l'1,75% dei voti validi e nessun seggio. È attivista anche per l'antifascismo.[26] Ha criticato duramente le posizioni di Giorgia Meloni, sostenendo che non basta essere una donna per poter essere femminista. In particolare si è espressa sulla richiesta della premier di essere chiamata "il" presidente anziché "la".

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