James Blunt e la canzone per la figlia mai nata: «Ero finito, ma ora mi sento libero»

Il cantante: "L'anno scorso il contratto con la mia storica etichetta è scaduto, Tutto lasciava intuire che la mia carriera fosse giunta al capolinea"

James Blunt e la canzone per la figlia mai nata: «Ero finito, ma ora mi sento libero»
di Mattia Marzi
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Martedì 24 Ottobre 2023, 06:59 - Ultimo aggiornamento: 07:01

«La hit che mi ha fatto conoscere al mondo intero, You're beautiful? La scrissi per una ragazza incontrata solo qualche istante in metropolitana. Pensavo che sarei diventato una rockstar, invece mi sono trasformato in una popstar. Avrei potuto suonare negli stadi, invece faccio i palazzetti», dice James Blunt.

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REDUCE

Sarà che ha un passato da soldato (e lo rivendica - nel 1999 partecipò alla missione di pace della Nato in Kosovo e delle guerre di oggi dice: «La guerra in Israele e Palestina è simile a quella in Ucraina. Questi atti di violenza sono propagati dal male e il prezzo lo pagano gli innocenti»), ma il 49enne cantautore britannico, che negli scorsi giorni è passato a Milano per presentare alla stampa italiana il suo nuovo album Who We Used to Be, in uscita venerdì 27 ottobre, parla da reduce: quello della gloriosa stagione del pop degli Anni Duemila, di cui è stato protagonista indiscusso con 20 milioni di copie vendute a livello mondiale. «L'anno scorso il contratto con la mia storica etichetta è scaduto. I discografici hanno pubblicato un "best of". Tutto lasciava intuire che la mia carriera fosse giunta al capolinea. Invece la Warner mi ha richiamato, chiedendomi di fare un nuovo disco. Il mio l'ho fatto. Quello che uscirà da questo disco in poi è tutto un extra. Se un domani rifaranno un "best of" della mia discografia, le canzoni di questo disco non ci saranno, ne sono consapevole. Però il bello sta tutto qui: posso finalmente scrivere senza curarmi delle aspettative, facendo ciò che voglio», dice James Blunt, che tornerà in Italia il 2 marzo 2024 per una tappa del suo nuovo tour mondiale, al Mediolanum Forum di Assago a Milano. In Who We Used to Be, anticipato dai singoli Beside You, All the Love That I Ever Needed e The Girl That Never Was, il cantautore racconta la sua maturità artistica e personale, confrontandosi con produttori e musicisti di nuova generazione come il duo Red Triangle e Jonny Coffer (già dietro le hit di Louis Tomlinson, Miley Cyrus e Rita Ora): «Ogni album racconta un periodo della mia vita e questo riflette su quella che è la mia vita ora. È il disco di un adulto, che ora parla agli adulti. Questi dieci brani hanno un'autenticità che non sentivo di avere dagli esordi. È un album che parla degli alti e bassi della vita, una riflessione sul passato e sul presente e sulle mie esperienze. Quello sulla copertina dell'album sono io da bambino, la foto è stata scattata da mio padre: più che malinconico, è un disco nostalgico».

L'ADDIO

Tra le dieci canzoni, spicca The Girl That Never Was, che sembra alludere alla perdita di una figlia: «Con mia moglie (Sofia Wellesley, nipote del duca di Wellington, ndr) abbiamo sempre desiderato mettere su una famiglia, ma lungo il percorso ci sono state alcune battaglie che abbiamo perso», si limita a dire.
Oggi la coppia ha due figli: del primo, nato nel 2016, fu padrino Ed Sheeran e madrina Carrie Fisher. Proprio alla compianta Principessa Leila di Guerre stellari, scomparsa sette anni fa, è dedicata In Dark Thought: «A Los Angeles mi portò a vivere con lei, quando ero ancora sconosciuto. Sono tornato lì per dirle addio. Il brano parla di questo».

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