Enrico Ruggeri continua ad «andare avanti per la mia strada». L'ha sempre fatto e continua a farlo anche oggi che ha 66 anni. E questo forse è il segreto del suo successo.«Da quanto ho iniziato questo mestiere - racconta in un'intervista al quotidiano Libero - ho capito due cose: che non avrei fatto gli stadi ma anche che non sarei scomparso, cioè sarei durato a lungo».
La musica per lui è tutto, la vita.
Il ritorno in Rai
Intanto spera presto di poter tornare in televisione. Ma non solo a cantare. Si sentono molte voci e una di queste dice che Enrico Ruggeri rientrerà nella grande partita dei palinsesti Rai?
«Le sento anche io e mi fa piacere sentirle. Spero non siano solo voci. Purtroppo non so molto di più. È evidente che essendo venuta a mancare quella parte che per anni mi aveva ostracizzato e impedito fisicamente di mettere piede in Rai, può darsi che succeda qualcosa diciamo...».
E a Libero, Ruggeri non si tira indietro dalla polemica politica e non nasconde di essersi sentito penalizzato per quell'etichetta di cantante di destra.
«Non sono uno che ha frequentato i salotti della sinistra. Questo è vero. Però negli anni 80 andavo tranquillamente a suonare ai Festival dell’Unità che aveva una connotazione di massa più che politica. Con tutto il rispetto, le persone di sinistra allora andavano con piacere a cuocere le salsicce gratis per Berlinguer. Quello era il partito della gente. Quello di oggi no. Ci sarà un motivo se a Milano la sinistra vince nella ztl e nei quartieri dimenticati vince la destra...».
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