Chiara Ferragni cosa rischia? Dalla truffa alla frode in commercio, le ipotesi della procura: «Ha avuto un ruolo operativo»

La Tbs Crew srl, società che si occupa dei social della Ferragni, ha lasciato intendere che la Ferragni fosse direttamente attiva nel progetto benefico

Chiara Ferragni cosa rischia? Dalla truffa alla frode in commercio, le ipotesi della procura: «Ha avuto un ruolo chiave»
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Venerdì 29 Dicembre 2023, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 19:00

Chiara Ferragni potrebbe rischiare più della perdita di migliaia di follower sui social. Stiamo parlando di conseguenze a livello penale. Perché? La procura di Milano, una di quelle che si sta occupando del caso Balocco, sta valutando l'ipotesi che l'influencer potrebbe aver avrebbe avuto un ruolo operativo nello scandalo, come ricostruito nel dettaglio dalla Stampa.

Le indagini della Finanza

Sul quotidiano torinese, infatti, si legge che due società della Ferragni "hanno delineato operativamente con la Balocco la strategia che ha indotto i consumatori a pensare erroneamente che, acquistando a Natale 2022 il Pandoro pink Christmas, avrebbero anche fatto beneficenza". Questo è quanto emerge dalla documentazione che la Guardia di Finanza ha raccolto su delega del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, che guida il dipartimento che si occupa delle frodi in commercio.

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Il ruolo della società della Ferragni

Secondo l'Antitrust (che lo scorso 14 dicembre ha comminato oltre 1 milione di euro di multa a due società dell'imprenditrice digitale) la Fenice Srl, una delle due società della Ferragni tirate in ballo, ha "sostanzialmente imposto" alla Balocco la linea da tenere: sia sulla comunicazione che sull'operazione.

E quindi ci sarebbe la mano della Fenice srl dietro al comunicato stampa in cui si legavano le vendite del pandoro alla donazione all'ospedale torinese. Una donazione che però, come è ormai noto, era stata chiusa mesi prima con 50mila euro.

Cosa rischia l'influencer

La Tbs Crew srl, società che si occupa dei social della Ferragni, ha lasciato intendere che la Ferragni fosse direttamente attiva nel progetto benefico. Sulla base di queste premesse, Fusco (procuratore aggiunto di Milano) potrebbe anche declinare nei confronti di Chiara Ferragni il reato di frode in commercio, reato che riguarda la qualità di un prodotto messo in vendita. 

Le procure che indagano

Un fascicolo sulla vicenda del pandoro rosa è stato aperto anche dai magistrati di Trento. Prosegue la reazione a catena partita nelle procure italiane nei confronti del caso che riguarda il dolce natalizio della Balocco griffato Chiara Ferragni. Gli inquirenti del capoluogo trentino, così come quelli di Cuneo e Prato, al momento non ipotizzano reati mentre a Milano - dove comunque finora non risultano indagati - i pm già dallo scorso 19 dicembre hanno delegato le indagini alla Guardia di finanza e non si esclude che nei prossimi giorni possa scattare un'inchiesta per frode in commercio. I procedimenti, a cui potrebbero seguirne nuovi in altre procure, sono partiti dopo l'esposto presentato dal Codacons così come in altri 101 uffici giudiziari e in cui si ipotizza il reato di truffa aggravata in danno dei consumatori. La vicenda riguarda l'acquisto nel 2022 del Pandoro Pink Christmas che avrebbe contribuito ad una donazione in favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino. Una attività benefica in realtà già effettuata dalla Balocco, società che ha prodotto il pandoro messo in vendita lo scorso anno ad un prezzo di gran lunga superiore a quello di mercato: Nell'esposto l'associazione consumatori ricorda che comprandolo «si poteva contribuire alla donazione e che la signora Ferragni partecipava all'iniziativa, circostanza risultata non rispondente al vero»

 I magistrati meneghini sono quindi quelli che al momento si trovano nella fase più avanzata dell'inchiesta esplorativa. Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano sta acquisendo, senza ordine di esibizione, le carte raccolte dall'antitrust nella vicenda. Per l'istruttoria l'autorità garante della concorrenza, che ha comminato una maximulta da oltre un milione di euro, ha infatti raccolto molto materiale e di conseguenza l'acquisizione da parte della Gdf richiederà ancora diversi giorni. Tutta la documentazione, che compone un corposo fascicolo, sarà poi esaminata dalle Fiamme gialle che stenderanno una relazione da consegnare alla procura. L'attività dei pm di Milano riguarda anche il capitolo uova di Pasqua di Dolci Preziosi.

L'azienda con sede a Bari, che nei giorni scorsi ha chiarito di non avere alcuna responsabilità nella vicenda, aveva versato alla Ferragni un cachet di 500 mila euro nel 2021 e 700 mila euro nel 2022, a fronte di una donazione fatta autonomamente dalla stessa azienda di 36 mila euro all'associazione 'I bambini delle Fatè. In questo secondo caso, però, il prezzo delle uova pasquali non era maggiorato, come è accaduto per i pandori rosa. Sui social prosegue invece da una decina di giorni, a suon di meme e di post, l'ironia e l'attacco di migliaia di utenti nei confronti di Chiara Ferragni. Tanto che la stessa influencer, dopo essersi già scusata sul suo profilo riguardo al caso del Pink Christmas, per diversi giorni non è uscita di casa fino al 24 dicembre, chiudendosi nel silenzio. L'ultima sua apparizione su Instagram, dopo che era esploso il caso dei panettoni, era stato un video in cui aveva ammesso «un errore di comunicazione», visualizzato da oltre quaranta milioni di persone.

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