Blanco: «L'incontro con Mina? Irreale. Non ho più lo stesso disagio dell'inizio, sono cambiato. Devo capire dove sto andando»

Blanco non si sente un supereroe. E non vuole nemmeno essere un esempio per nessuno

Blanco: «L'incontro con Mina? Irreale. Non ho più lo stesso disagio dell'inizio. Devo capire dove sto andando»
di Luca Uccello
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Lunedì 3 Luglio 2023, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 11:27

Blanco non si sente un supereroe. E non vuole nemmeno essere un esempio per nessuno. A La Repubblica, Riccardo Fabbriconi, meglio conosciuto come Blanco, racconta la sua trasformazione da ragazzo normale a star della musica. I numeri ci sono tutti e stiamo parlando dei dischi di platino e d'oro. E poi c'è quel duetto con Mina. Non una a caso che l'ha scelto. Cose che non capitano tutti i giorni.

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Blanco e l'incontro con Mina, come è successo

E a proposito del duetto: «Sono andato allo stadio a vedere i Coldplay e ho conosciuto la figlia che mi ha detto: «mia madre è felicissima di aver fatto il pezzo con te».

Ma in realtà io non l’ho mai incontrata, mi dispiace solo che non ci sia stato un rapporto diretto, c’è stato sempre l’intervento di terze persone, non ci ho mai parlato direttamente, ma anche questo nella mia testa crea ancora di più la sensazione di irrealtà». Mai sentita nemmeno al telefono. Mai. Forse per questo «per me lei non sarà mai una persona normale».

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Il successo

Un successo veloce, improvviso che può fare paura, può devastare. Per questo ammette con molta sincerità di aver «mantenuto i miei amici di quando ero piccolo, sono sempre loro e va benissimo così, in questo ambiente farsi un nuovo amico è difficilissimo, non sai mai se qualcuno ha interesse a diventare tuo amico o è sincero».

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In cerca di un (nuovo) disagio

La sua storia, la sua musica si può racchiudere in un'immagine. Quella del fuoco. Un'immagine che però sta cambiando dentro di lui. E a La Repubblica lo ammette: «Il fuoco che mi accendeva all’inizio è cambiato, è diverso, in evoluzione. Forse sono un po’ più triste perché il fuoco dell’inizio era più dovuto al disagio ed era anche la voglia di raggiungere un obiettivo, ora è un’altra cosa, devo ancora capire cosa e l’ho anche presa male, ma è inevitabile, non posso avere lo stesso disagio che avevo all'inizio».

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Il concerto

Poi per fortuna arriva Roma, lo stadio Olimpico («Qui ci venivo a vedere le partite della Roma col mio papà, una volta mi sono visto anche Roma-Real Madrid») e il prossimo 20 luglio San Siro. «Saranno i due momenti che mi godrò di più di tutto l'anno». Poi c'è un ultimo sogno da realizzare ancora: sfondare all'estero...

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