A dieci anni dalla morte di Amy Winehouse, avvenuta il 23 luglio del 2011 al culmine di un’esistenza tormentata segnata da eccessi di alcol e droga, a soli 27 anni, il mondo si appresta a celebrare una delle più grandi interpreti soul dei nostri tempi. Quella giovanissima cantante magrissima, con i capelli raccolti in testa a mo’ di alveare, la voce profonda e potente, ha fatto la storia della musica, nella sua breve esistenza. Due soli album registrati in vita, “Frank” e “Back to Black”, cinque premi Grammy. Una cantante, ancora oggi, leggendaria.
Glad I caught the Reclaiming Amy trailer. Still can't believe it.
Amy Winehouse’s life will be celebrated on the BBC with a selection of musical performances across television, iPlayer and BBC Sounds. pic.twitter.com/DdkyYIw7e1— Lorna_TVeditor (@Lorna_TVeditor) July 2, 2021
Il secondo canale della BBC ha prodotto un documentario, “Reclaiming Amy”, pensato proprio per l’imminente anniversario.
La coppia ha raccontato i problemi della figlia con le droghe - «Amy faceva sempre quello che voleva» - poi Janis, 66 anni, ha raccontato quell’ultimo colloquio con la figlia. «Ricordo esattamente. Le dissi: “Amy, ti voglio bene”. E lei rispose: “TI voglio bene anch’io, mamma”». La donna ha poi detto che parlavano sempre apertamente dei propri sentimenti. «Lei era molto protettiva nei miei confronti».
Poi il patrigno, Richard, ha raccontato un terribile episodio: quando dovette informare la moglie che sua figlia era morta: «è stato il momento peggiore della mia vita. Ricevetti una chiamata, era il suo cugino, Martin, che mi disse che Amy se n’era andata. “Non essere scemo, eravamo con lei ieri, risposi. E lui mi disse: no, sono serio, è proprio così. Allora mi resi conto che dovevo dirlo a mia moglie. E le dissi: “Janis non so come dirlo, se n’è andata". Lei allora mi guardò e doveva aver pensato che stessi parlando di mia madre, che stava molto male, e che morì un mese dopo Amy».
Scoppiando in lacrime al ricordo, Richard continua a raccontare: «"No, no, le dissi, la tua bambina, è davvero andata". E lei restò come impietrita». Janis poi nel documentario interviene: «Non potevo crederci. Ci volle del tempo per capire cosa era successo».
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