Resti di Ascanio della Corgna, Lions contro le scelte del Comune

Resti di Ascanio della Corgna, Lions contro le scelte del Comune
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Venerdì 24 Settembre 2021, 05:01
IL CASO
«Dopo anni di studi e di ricerche, dopo una rigorosa selezione dei resti fatta dal professor Mauro Bacci, direttore della Medicina legale dell'Unipg, e dai Ris di Roma, dopo che tanti lions esperti nei vari campi hanno operato a titolo gratuito dice lo storico Gianfranco Cialini - oggi apprendiamo che il Comune di Perugia, che ha condiviso con noi tutte le fasi della vicenda, vorrebbe cancellare tutto tumulando i resti mortali del grande condottiero Ascanio della Corgna insieme a quelli degli altri sei appartenenti alla sua nobile famiglia?».
Questo si chiedomo i soci Lions del club Corciano Ascanio della Corgna guidati dallo stesso Cialini che dal 2004, anno di fondazione del club Corciano che è stato intitolato al condottiero, si è impegnato, prima nella ricerca dei resti apparentemente scomparsi, poi nel voler dare «una giusta sepoltura al condottiero di Lepanto». Questo allo stato dell'arte la situazione venutasi a creare dopo una notizia uscita da Palazzo dei Priori in cui si comunica che si intende procedere realizzando un unico sarcofago per tutti i componenti della nobile famiglia. Se non si vuole quanto un tempo concordato, si lasci almeno campo libero al Comune di Castiglion del Lago che si è offerto di dare giusta sepoltura al suo figlio più illustre. Appena appresa la notizia i lions del club intitolato ad Ascanio della Corgna, hanno preso carta e penna chiedendo un incontro al sindaco Andrea Romizi per avere spiegazioni in merito. «Fin dal suo primo anno il club si prefisse un service sulla figura del condottiero Ascanio della Corgna, in particolare per scoprire dove erano finite le sue spoglie delle quali si era persa traccia scrive Cialini nella lettera indirizzata al sindaco - si sapeva che il suo corpo era stato sepolto nella chiesa di San Francesco al Prato nel 1571. Notizie successive riportano i nomi dei defunti contenuti in 7 sarcofagi: i marchesi Ascanio, Diomede e Ascanio Secondo, la moglie di Diomede una Colonna, la mamma di Ascanio Laura del Monte sorella di papa Giulio III». «Non ci siamo arresi prosegue Cialini e una circostanza fortunata ha voluto che nel 2013, visitando il convento di San Francesco al Prato seppi che in un angolo nella sacrestia, in mezzo ai calcinacci, vi erano delle cassette metalliche contenenti delle ossa, con la scritta sul coperchio di ognuna Ex Nobilissima Familia Ducum De Cornea Recoscitus A.D. MCMLXVII, senza nessun nome». «Supposi che probabilmente nel 1967 furono distrutti i sarcofagi Corgna e i resti furono messi nelle cassette metalliche anonime senza nessun criterio mischiando il contenuto, ipotesi confermata dal professor Bacci, che successivamente ha analizzato in modo scientifico il contenuto delle cassette». «Il ritrovamento e l'identificazione fu comunicato con una conferenza stampa, quindi oggi è sorprendente leggere nel sito del comune di Perugia che i resti mortali della famiglia della Corgna, (sono stati) rinvenuti in San Francesco al Prato nel 1967 senza menzionare il ritrovamento del 2013! Chi ha scritto ciò forse ha ignorato volutamente la relazione di Bacci».
Luigi Foglietti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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