Perugia 1416, la prima di Porta Eburnea

Il rione dei "verdi" vince l'ottava edizione della manifestazione che celebra l'ingresso di Braccio Fortebracci in città

Porta Eburnea vince il Palio 2023 di Perugia 1416
di Fabio Nucci
5 Minuti di Lettura
Lunedì 12 Giugno 2023, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 10:40

PERUGIA - In otto edizioni, sei disputate in forma completa, mai vittoria è stata più meritata. Partita in sordina, ultimo nel tiro con l’arco, il rione di Porta Eburnea ha conquistato il suo primo palio di Perugia 1416. Lo ha fatto con un crescendo che si era notato nella Mossa alla torre e si è confermato nella Corsa del drappo, sfide nelle quali i “verdi” hanno chiuso secondi. «A volte non serve vincere tutte le battaglie, basta riportare a casa la “guerra” e noi oggi lo abbiamo fatto». Il capitano Federico Mazzi è senza voce ma ha gli occhi che brillano di felicità per una vittoria definita “incredibile”. A regalarla, il corteo storico che ha consentito ai rionali dell’elefante di assestare l’allungo decisivo su Porta Sant’Angelo che poco prima aveva stravinto la “staffetta storica". «È stata una grande vittoria del corteo – aggiunge Mazzi – al quale abbiamo lavorato tanto e bene per questo ringrazio il nostro regista Simone e poi Pamela, Eleonora e Liana che hanno fatto un grande lavoro di ricerca anche dei costumi: quando si lavora bene i risultati arrivano». Sin da subito, la sfilata omaggio a Braccio di Porta Eburnea è sembrata la più composta, ricca e coerente con il grande sforzo dei figuranti ben visibile. Costumi con dettagli dipinti a mano, opere su tela ambulanti, un crocefisso su albero e cinque maxi tele a riprodurre un pezzo di città. E poi, l’allegoria della terra, con la donna a rappresentare la vendemmia e la ricchezza della natura, tra tralci di vite e grappoli di uva. Lineare il racconto, con una citazione anche su San Francesco: “Date e vi sarà dato”. Un rione da sempre considerato “colomba” della manifestazione, attento all’inclusione e che negli anni ha forse raccolto meno di quanto avrebbe meritato. «All’esterno, con i punteggi formali, abbiamo raccolto molto meno di quello che abbiamo dato ma dentro di noi gli altri anni avevamo i cuori pieni di felicità, soddisfazione e soprattutto di gioia», dice il console Stefano Cascianelli. «Anche quest’anno ci abbiamo messo il cuore e questa volta siamo stati premiati: andiamo avanti così e viva Perugia». «Forse gli anni scorsi non eravamo pronti per vincere – aggiunge Mazzi – ma tutti gli errori che abbiamo fatto li abbiamo messi da parte, li abbiamo metabolizzati e ci abbiamo lavorato e quest’anno abbiamo lavorato bene».

IL CORTEO E LA CORSA

La vittoria degli eburnei è arrivata con 70 punti, davanti a Porta Sant’Angelo che ha chiuso a 66; terzo rione Porta San Pietro (63), quarto Porta Sole (55), ultimo Porta Santa Susanna (44). Decisivi dunque i punteggi del Corteo assegnati da una giuria tecnica composta dallo storico Antonio Musarra, dallo scenografo Gabriele Prosperi e dal regista Giacomo Nappini. Pur ben orchestrato, non ha convinto gli esperti il corteo di Porta Sole (quarto) che ha rievocato le alterne fortune di Branca da Peroscia, sposa quindicenne, due volte vedova che da adulta diventa imprenditrice del grano.

Più apprezzato, il lavoro di Porta San Pietro, articolato intorno alla figura di fra Bernardino e alla cacciata delle streghe da Perugia. La coreografia è stata penalizzata da un disguido nelle uscite di alcuni rioni ospiti che hanno spezzato il corteo dei gialli. Terzo il corteo di Santa Susanna che dal punto di vista scenografico ha creato grande impatto per la fontana e la scrivania ambulante con la ministra Monalduccia, sorella di Braccio, con la storia giocata sulle grandi famiglie del rione, dai Della Corgna agli Oddi. Meno scenografico del solito, invece, Porta Sant’Angelo, ultimo per la giuria. I rossi hanno dominato la Corsa del drappo, doppiano Porta Sole arrivata ultima, mentre l’iniziale testa a testa tra Porta Eburnea e Porta Santa Susanna si è risolto a favore dei verdi che hanno conquistato un secondo posto decisivo ai fini della vittoria finale del Palio. I Sansanni hanno chiuso in terza posizione, ma con una squadra di giovani promettenti.

SFILANO VOLTI NOTI

Tra i figuranti anche alcuni volti noti della politica cittadina, l'ex assessore Cristina Bertinelli, l'ex presidente della Provincia, Marco Vinicio Guasticchi e la compagna ex consigliere comunale, Emanuela Mori, per Porta San Pietro. Tra i figuranti di Porta Santa Susanna, Angela e Matilde Romizi, moglie e figlia del sindaco di Perugia, Andrea Romizi che, invece, è di Porta Sole: vestita di bianco la mamma, celeste-azzurro la bimba. Tra i figuranti del corteo di Braccio-Alexio Bachiorri, anche la consigliera comunale Roberta Ricci, delegata per Perugia 1416. Hanno partecipato alla rievocazione anche le delegazioni ospiti, Montone, i tamburini di Gualdo Cattaneo, le rievocazioni coeve di Gualdo Tadino (Palio delle Porte) con i bravissimi tamburini di San Facondino che hanno accompagnato anche Santa Susanna, Senigallia e Camerino. 

LE VOCI

Regia, coordinamento, servizio d’ordine: Stefano Venarucci si è destreggiato senza sosta durante tutta la manifestazione. «È stato un piccolo miracolo – ha detto – considerando il maltempo, le polemiche, secondo me un’edizione riuscita, tanto partecipata e spettacolare, siamo soddisfatti. Mi sono dovuto impegnare molto perché le difficoltà logistiche sono tante, la piazza di Perugia è grande ma i rioni sono stati davvero bravi». Soddisfatto anche l’assessore Leonardo Varasano. «Una manifestazione che ha vinto la scommessa del post pandemia perché era questo il vero guado: quella dello scorso anno era transitoria e quest’anno c'è stata grande partecipazione e tanti turisti. C’è stato il grande indotto legato alla mostra del Perugino, è vero, ma Perugia con "1416" si è presentata con un bellissimo vestito da festa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA