Violenze fisiche e psicologiche che si sono protratte per quasi trenta anni, per l'intera durata del matrimonio e anche dopo la separazione poi la denuncia e, nei giorni scorsi, la sentenza che riconosce in pieno le responsabilità del marito violento: T.G., 63 anni di Itri, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione oltre al risarcimento danni per maltrattamenti in famiglia e revenge porn ai danni della ex moglie.
Una storia di soprusi familiari durata decenni fino a quando, ad agosto 2020, la donna non ha trovato la forza di andare dai carabinieri e raccontare quell'inferno di maltrattamenti, botte, insulti e umiliazioni subite dal marito fin da pochi anni dopo il matrimonio: un racconto dettagliato che non ha lasciato più spazio alla paura con una cronistoria di violenze di ogni genere incluso il fatto che lui sia arrivato anche a chiuderla fuori casa intimandole di non fare ritorno, costringendola a chiedere ospitalità ad una amica per paura di rientrare e ritrovarsi nuovamente faccia a faccia con marito violento.I PRECEDENTI
Nei circa 30 anni di vita matrimoniale lei è stata ripetutamente picchiata, afferrata per il collo, strattonata, presa per i capelli e buttata a terra oltre che essere stata quotidianamente ingiuriata spesso anche in presenza della figlia della coppia. «Non vali nulla sei una scema una poco di buono, una pa ti spacco la testa». Insulti e offese che le sono arrivati tramite messaggi sul telefono cellulare in maniera continuata. E anche dopo la separazione, avvenuta nel 2020, l'uomo non si è fermato: le ha gettato i vestiti fuori di casa e l'ha minacciata di bruciare l'abitazione aprendo anche il gas e mostrando una tannica di benzina e poi arrivando a rubarle alcune immagini che la ritraevano svestita poi inviate alla figlia, al cognato e ad alcuni conoscenti.La vittima si è affidata al centro antiviolenza di Formia e in sede processuale è risultata decisiva la testimonianza della responsabile della struttura. Due giorni fa l'ultima udienza del processo con la condanna dell'imputato da parte del giudice monocratico del Tribunale di Cassino Maria Cristina Sangiovanni a tre anni e quattro mesi di reclusione per maltrattamenti e revenge porn.
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