Carabiniere con la pistola minaccia il suicidio, ore di ansia a Sabaudia: poi viene disarmato. L'uomo si sta separando

Il carabiniere 50enne in servizio ad Anzio aveva con sé la pistola d'ordinanza con sé

Carabiniere con la pistola minaccia il suicidio, ore di ansia Sabaudia: l'uomo si sta separando. Trattative tutta la notte
di Stefano Cortelletti
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 10:52

Aveva deciso di farla finita e per farlo ha scelto la spiaggia di Sabaudia. Il carabiniere cinquantenne in servizio ad Anzio, con la sua auto ha raggiunto la Bufalara, lontano da tutto e da tutti. Pistola d'ordinanza con sé, ha parcheggiato la sua auto sulla strada ed è sceso sull'arenile.

Questa mattina verso le dieci è stato disarmato dai suoi colleghi e accompagnato in ospedale per gli accertamenti e per essere successivamente ascoltato dall'autorità giudiziaria. Non si conoscono ancora i dettagli dell'operazione, l'unica cosa certa è che l'uomo non rappresenta più una minaccia per sé e per gli altri e che non ci sono feriti.

Ma facciamo un passo indietro, a ieri.

A dare l'allarme la donna con cui aveva una relazione, che l'uomo aveva chiamato e con la quale è in corso una difficile separazione, preannunciandole l'intenzione di uccidersi. Mancava poco alle 14.30. La donna ha chiamato immediatamente i carabinieri, che si sono precipitati sul posto con diverse pattuglie tentando un primo approccio con il collega. Un militare è sceso in spiaggia, con grande cautela lo ha avvicinato e lo ha fatto parlare al telefono con un negoziatore che ha tentato di farlo desistere. L'uomo non ha voluto saperne. Ha chiesto invece di parlare di persona con il comandante provinciale di Roma dell'Arma.


Nel frattempo, continuava a spostarsi avanti e indietro lungo la spiaggia tenendo in mano la pistola. I colleghi lo seguivano a distanza, mentre provavano a portare avanti la trattativa. Sono stati fatti giungere sul posto i gilet antiproiettile per tutti i militari in servizio, il lungomare è stato chiuso alla circolazione, vietato anche solo fermarsi: bisognava tornare indietro. «Troppo pericoloso», dicevano gli uomini dell'Arma chiamati a presidiare gli accessi alla strada. La trattativa è stata gestita dai negoziatori  negoziatori di primo e secondo livello dei comandi di Latina e di Roma e del Gis, il gruppo intervento speciale. Complessivamente sono intervenuti circa cinquanta militari.

 


Il carabiniere continuava a puntare la pistola verso di sè. Verso le 18.30 è arrivata anche una parente dell'uomo. Poi però è scesa la notte. Con l'aiuto dei vigili del fuoco è stato installato un faro che ha illuminato l'area. Anche da lontano era possibile notare il bagliore provenire dalla spiaggia. La luce ha seguito passo passo i movimenti del carabiniere. Ad aiutare i militari nel loro lavoro anche il personale della capitaneria di porto per disciplinare il traffico e i sanitari del 118 pronti a intervenire.

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Intanto le ore passavano nell'incertezza e nella paura, mentre decine di carabinieri tentavano l'impossibile, da una parte per salvare la vita del collega, dall'altra per scongiurare pericoli ai cittadini. Ore d'ansia che sono andate avanti per tutta la serata e poi fino a notte, con un via vai di sirene, i lampeggianti blu, i posti di blocco e le auto di passaggio costrette a fare inversione per il lungomare off limits. L'epilogo questa mattina poco prima delle 10, con l'uomo che è stato disarmato dai carabinieri del comando provinciale di Latina.
 

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