Organi trovati al Lido si attende il “verdetto” del medico legale, il Procuratore: «Accertamenti nei prossimi giorni»

Organi trovati al Lido si attende il “verdetto” del medico legale, il Procuratore: «Accertamenti nei prossimi giorni»
di Monica Forlivesi
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Venerdì 24 Giugno 2022, 11:13

Resta il mistero sui due organi trovati al Lido di Latina dai ragazzi di una colonia estiva. L'unica certezza che arriva per ora dalle autorità intervenute è che si tratta di fegato nel primo caso e nel secondo, a prima vista ritenuto un rene, probabilmente di una milza. Ma se provengono da un corpo umano o da un animale ancora non si sa. Le analisi nei laboratori di Tor Vergata previste per ieri mattina in realtà saranno effettuate nei prossimi giorni, i reperti sequestrati dalla Guardia Costiera sono stati recuperati e sono conservati in formalina in attesa degli esami affidati dal sostituto della Repubblica di Latina Daria Monsurrò al medico legale Maria Cristina Setacci.

IL PROCURATORE

Questa mattina è intervenuto sul caso anche il procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco sottolineando: «Gli organi trovati in mare sono stati fissati in formalina e portati nell’istituto di anatomia patologica dellUniversita’ di Tor Vergata a Roma dove saranno sottoposti ad esame medico legale ed anatomopatologico in considerazione del fatto che gli organi umani hanno talvolta analogie di struttura e dimensioni con quelli animali. Per tale motivo è necessario esaminare correttamente i reperti oggetto di rinvenimento per poter escludere in maniera certa trattarsi di organi umani. Tale accertamento verrà effettuato nei prossimi giorni necessitando di una tempistica prestabilita».

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Dunque a breve si conoscerà qual è l'origine di quel fegato trovato in acqua dai ragazzi mentre facevano il bagno e che hanno immediatamente messo in un secchiello colorato pensando fosse un calamaro o un totano, in realtà si trattava appunto di un organo. Una situazione surreale, la stessa colonia estiva, le stesse insegnanti, a distanza di 24 ore hanno trovato un altro organo, questa volta sugli scogli, questa volta con tutta probabilità una milza appunto. Non solo, in una conchiglia poco distante dagli altri ritrovamenti hanno visto dei pezzetti di materiale biologico, quello che hanno descritto come «piccoli pezzi di carne viva», anche questi messi in appositi contenitori e spediti a Roma per le analisi necessarie a stabilirne la provenienza e di conseguenza a capire cosa possa essere successo.

LE IPOTESI
Diverse le ipotesi, anche se quella alla quale si dà maggiore credito è che si tratti di organi animali, in questo caso quali sono gli scenari possibili? Qualcuno che ha macellato una bestia e ne ha buttato i resti in un canale che sono poi arrivati in mare, oppure un animale caduto accidentalmente in uno dei tanti canali della zona e arrivato poi sul litorale.

Possibile, ma resta qualche dubbio che viene sollevato anche dall'insegnante che ha dato l'allarme alle autorità: «La cosa più strana - dice Thaira Pezzoli - non è tanto che si tratti di organi, vogliamo sperare che siano di animali, ma le condizioni in cui li abbiamo trovati: senza nessuna lacerazione, perfetti, come se i pesci non li avessero neppure sfiorati». Ci sono poi ipotesi più inquientanti: il sacrificio di animali nel solstizio d'estate, che è il 21 giugno. Fino ad arrivare allo scenario più tragica e che allo stato appare remoto, quella che si tratti di organi appartenenti a un uomo o una donna. Anche in questo caso le ipotesi sono ovviamente quella di un delitto, di un suicidio o che si tratti di resti di migranti annegati. Plausibile? Molto difficile, non ci sono sbarchi di clandestini in queste zone, sono talmente distanti dalla costa pontina che non è ipotizzabile lo stato di conservazione in cui si trovano. Dunque, resta il mistero, il resto sono solo azzardate ricostruzioni. La parola spetta esclusivamente al medico legale e agli inquirenti, e arriverà nelle prossime ore.
 

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