Il Tribunale ha omologato il concordato Corden Pharma

Il Tribunale ha omologato il concordato Corden Pharma
di Francesca Balestrieri
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 10:06

 Era la notizia che tutti stavamo aspettando, ora si deve andare spediti per cercare di rilanciare l'azienda, commenta così il segretario della Uil di categoria Luigi Cavallo, la decisione del Tribunale di latina che ha omologato il concordato in continuità aziendale dell'azienda di Sermoneta Corden Pharma. Secondo i giudici «la relazione redatta dal professionista incaricato dalla società debitrice, Marco Costantini, appare coerente alla luce dell'iter logico - argomentativo posto alla base dell'attestazione e della metodologia seguita nei controlli effettuati ai fini dell'accertamento della veridicità dei dati contabili esposti dalla società, oltre che formalmente completa; quanto al giudizio di fattibilità del piano concordatario, esso appare supportato da argomentazioni esaustive e coerenti». Il concordato prevede la continuità aziendale con la salvaguardia di circa 300 posti di lavoro ma con il licenziamento di circa 100 dipendenti, con il progressivo spostamento del business aziendale verso settori a maggiore marginalità, in particolare l'oncologico e sulla cessione a terzi, dopo un periodo di affitto, di un ramo aziendale non core, ovvero la controversa piattaforma ecologica, che solo dopo l'omologa del concordato potrà effettivamente prendere il via e permetterà il riassorbimento di diversi dipendenti. Il pagamento dei debito «è previsto in tre tranche di pari importo a settembre 2022, giugno 2023 e giugno 2024 e nei termini contrattuali per quanto concerne la cessazione dovuta a ciascun dipendente contestualmente all'uscita». Advisor finanziario di Corden Pharma è lo studio Bogoni, mentre l'advisor legale è l'avvocato Luigi Amerigo Bottai.


I due commissari giudiziali Domenico Sapia e Francesco Caldiero presenteranno, entro due mesi dall'omologa, «un dettagliato prospetto dei crediti in relazione ai quali pendono eventualmente giudizi, per consentire al giudice delegato di effettuare le proprie valutazioni». Ora i sindacati hanno chiesto un incontro con la società per valutare la situazione e spiegare ai dipendenti che cosa accadrà in questi mesi: «Si passa a una fase nuova che permetterà anche ai lavoratori che hanno scelto di lasciare l'azienda, di avere quanto gli spetta. Resta da sciogliere il nodo degli esuberi», spiega Luigi Cavallo. Al momento i lavoratori sono in cassa integrazione a rotazione.
Francesca Balestrieri
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