Evaso dal carcere di Latina catturato a Roma in una stazione della metro

Evaso dal carcere di Latina catturato a Roma in una stazione della metro
di Vittorio Buongiorno
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Mercoledì 14 Giugno 2023, 11:26

L'OPERAZIONE

E' durata 48 ore la latitanza di Abouelela Dahy Ehab Mahrous, il 22enne egiziano che domenica era evaso dalla casa circondariale di via Aspromonte a Latina. Aveva scavalcato il muro di cinta del carcere alle 14.37 dell'11 giugno. Ieri gli agenti del commissariato Viminale di Roma lo hanno bloccato alle 14 a Roma. Il ragazzo era stato "agganciato" all'opra di pranzo dai poliziotti alla stazione Termini, poi è stato seguito mentre raggiungeva la Metro B e alla fine bloccato alla stazione Colosseo.
Gli agenti del commissariato Viminale, che è diretto dal primo dirigente Antonello Soluri, avevano la foto del giovane egiziano in tasca mentre stavano effettuando il cosiddetto servizio ad alto impatto alla stazione Termini, una delle zone più calde della Capitale nell'ambito dei controlli predisposti dal questore di Roma, Carmine Belfiore. Ma non hanno avuto neppure bisogno di tirarla fuori. Un ispettore lo ha riconosciuto senza esitazioni. «E' una vecchia conoscenza» spiegano dal commissariato di Roma. L'egiziano infatti stava scontando a Latina una pena di un anno e tre mesi per spaccio di droga: quell'indagine per cui è stato condannato era stata fatta proprio da un ispettore e dagli agenti impegnati nella perlustrazione. A Roma erano arrivati di supporto anche due investigatori della polizia penitenziaria di Latina che erano sulle tracce del ragazzo da domenica.
«Camminava con gli occhi bassi - hanno spiegato i poliziotti - ed era convinto di passare inosservato nella folla di Termini. Di tanto in tanto si guardava alle spalle ma non si è accorto di essere seguito». Gli agenti di polizia l'hanno lasciato fare. Troppo pericoloso fermarlo a Termini, c'era il rischio che potesse scappare o fare male a qualcuno. Così gli sono semplicemente andati dietro. Giù per le scale della linea B. Hanno aspettato che prendesse la metro e sono saliti anche loro.
Erano sicuri che sarebbe sceso alla fermata Colosseo. «Immaginavamo che sarebbe prima o poi passato per Termini che avrebbe preso la metro» raccontano dalla Questura. Gli investigatori sapevano che il giovane egiziano ha una compagna e anche un figlio dalla donna e. Malgrado sia stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale, immaginavano che sarebbe andato da lei. «Per chiarire» ha amesso poi a mezza bocca dopo essere stato fermato. Quando i poliziotti lo hanno circondato non ha opposto resistenza e si è arreso.
Ovviamente a Latina la direttrice del carcere e il capo delle guardie penitenziarie hanno tirato un sospiro di sollievo. L'egiziano è il primo detenuto riuscito nell'impresa di evadere da via Aspromonte. La fuga durata 48 ore ha riproposto i problemi del carcere pontino sia per l'organico degli agenti ridotto all'osso, sia per la vetustà della struttura. Da alcune indiscrezioni è emerso che il 22enne ha scavalcato il muro di cinta aiutandosi con con una delle fasce metalliche applicate alla parete.
Il ragazzo questa mattina sarà processato per direttissima per l'evasione, poi tornerà in carcere ma non è ancora chiaro se a Latina o in un'altra casa di reclusione. Nel frattempo l'inchiesta della Procura prosegue, si cercherà di capire se l'egiziano è stato aiutato nei due giorni di latitanza. Il sospetto è che abbia lasciato Latina già domenica e che abbia dormito a Roma nell'area delle ex scuderie abbandonate di Villa Borghese.
 

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