Due premi al pontino Parcesepe, re Mida della marcia

Due premi al pontino Parcesepe, re Mida della marcia
di Andrea Gionti
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 11:53

È stato ribattezzato il Re Mida della marcia azzurra. Già protagonista aii tempi della scuola media Aldo Manuzio di Latina Scalo, al campo Coni di via Botticelli dove ha conosciuto il magico mondo dell'atletica leggera. L'eco dei suoi trionfi risale alle Olimpiadi 2020 di Tokyo, dove è stato il principale artefice del doppio oro nella 20 km del tandem pugliese Massimo Stano-Antonella Palmisano. Patrizio Patrick Parcesepe è il guru della marcia, responsabile tecnico della Fiamme Gialle (dal 1985) e della Nazionale. Per il 55enne nativo di Nyon (sede dell'Uefa), in Svizzera, ma emigrato sin dall'età di quattro anni nel capoluogo pontino insieme ai suoi genitori, è stato un fine anno scoppiettante.
Dal 16° Galà dello Sport di Trecastagni (Catania), dove ha ritirato la Castagna d'Argento insieme ad altri personaggi di spessore come Fefè De Giorgi (per me un mito dai tempi del Mondiale 90 in Brasile quando l'Italvolley vinse il titolo iridato), attuale commissario tecnico della Nazionale italiana campione d'Europa in carica, alle pallavoliste Antonella Del Core e Paola Egonu, al presidente della Fipav Giuseppe Manfredi, al numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli.
PALMA D'ORO
L'altro premio è stata la Palma d'Oro al Merito tecnico ricevuta nell'ambito dei Collari d'Oro, la massima onorificenza dello sport, all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
SPIACEVOLE EPISODIO
Ma purtroppo questa doppia grande soddisfazione è legata anche ad uno spiacevole episodio di cronaca. La mattina del 30 dicembre, mentre ero ad allenare - spiega Parcesepe, che ha vissuto a Latina dal 1970 al 2010 sono stati rubati dalla mia abitazione proprio questi due trofei a cui tenevo tantissimo. Un danno soprattutto morale, non materiale, che non dimenticherò. Il terzo premio, invece, al Maxxi di Roma agli Atletica Italiana Awards. Aver vissuto sulla tua pelle determinate emozioni ti fa capire esattamente cosa stia provando un atleta in quel determinato momento. Questi risultati rappresentano una vetta, l'apice di un percorso, sottolinea Parcesepe, amante della lettura e della musica, che segue i marciatori tra le mura del Centro Sportivo di Castelporziano e nella pineta di Ostia, ormai una seconda casa per il tecnico gialloverde, che rivedrà ora i suoi due pupilli d'oro ad aprile per preparare i Mondiali ed Europei in estate.
Mi piacerebbe provare come raduno l'altopiano di 2.000 metri del New Mexico che ho già sperimentato a marzo, chiosa il mentore made in Latina.

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