Concorsi Asl truccati, i due arrestati non parlano davanti al gip

Concorsi Asl truccati, i due arrestati non parlano davanti al gip
di Elena Ganelli
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Giovedì 27 Maggio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:55

Si è risolto con un nulla di fatto l'interrogatorio di garanzia dei due dipendenti della Asl di Latina finiti agli arresti domiciliari una settimana fa nell'ambito dell'inchiesta sui due concorsi pubblici indetti, rispettivamente nel settembre 2019 e nel dicembre 2020, e svolti in forma aggregata tra le Aziende Sanitarie Locali di Frosinone, Latina, Viterbo e Roma 3, con la Asl pontina individuata quale ente capofila.
Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito, rispettivamente direttore della Uoc Reclutamento ed ex direttore amministrativo facente funzioni e funzionario della stessa Uoc, assistiti dagli avvocati Leone Zeppieri e Stefano Mancini il primo e dall'avvocato Renato Archidiacono il secondo, sono comparsi ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, firmatario dell'ordinanza cautelare che li vede indagati per falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio, entrambi nella forma aggravata. Entrambi hanno scelto il silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato riservandosi di presentare ricorso al Tribunale del Riesame nei prossimi giorni per spiegare la propria posizione. Entrambi sono stati componenti delle commissioni esaminatrici in qualità rispettivamente di presidente Rainone e di segretario Esposito e secondo gli accertamenti della sezione Anticorruzione della Squadra mobile e del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza avrebbero favorito alcuni concorrenti sei allo stato attuale quelli iscritti nel registro degli indagati - rivelando nei giorni antecedenti le prove scritte e orali, i quesiti del concorso e le domande che sarebbero state poste loro in sede di esame, attestando poi falsamente la regolarità della procedura dei verbali della commissione.
Circostanza che emerge da alcune intercettazioni di un'utenza telefonica di Rainone con la quale ha contattato alcuni dei partecipanti al concorso relativo alla copertura di 23 posti da collaboratore amministrativo professionale di categoria D comunicando gli argomenti del colloquio in programma il giorno successivo. E non è tutto perché è anche emerso che in entrambi i concorsi, le procedure previste dai bandi a tutela dell'imparzialità della pubblica amministrazione, siano state falsate in favore di rapporti di conoscenza più o meno diretta dei candidati. In realtà appreso dell'indagine in corso hanno anche tentato di cancellare le tracce delle loro azioni dai computer: secondo il racconto di uno degli operatori della società incaricata di caricare i file contenenti i quiz delle prove scritte dell'esame Esposito avrebbe chiesto di abilitare «l'accesso alla piattaforma anche a favore del presidente Claudio Rainone». Entrambi poi contattano lo stesso operatore per sollecitare la cancellazione delle mail interne con il personale della Asl anche dal cestino della posta elettronica per far sparire ogni traccia anche alla luce della pressione mediatica e dei riflettori ormai accesi sui due concorsi. Per ora dai due non è arrivato alcun chiarimento che affideranno al ricorso al Tribunale del Riesame.
Elena Ganelli
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