Ivan Orfei aggredito da una tigre durante lo spettacolo al circo, il domatore è grave: «È stata colpa mia»

L'attacco di fronte al pubblico: il 31enne è grave

Ivan Orfei aggredito da una tigre durante lo spettacolo, il domatore è grave: «Ma è stata colpa mia»
di Claudia Guasco
4 Minuti di Lettura
Sabato 31 Dicembre 2022, 08:13

Il numero con le tigri è uno dei più attesi della serata. Ivan Orfei, 31 anni, giovane ma esperto domatore della celebre dinastia circense, entra in pista con i suoi animali. Mentre, bastone alla mano, cerca di convincere una a sedersi, l'altra gira in tondo nella gabbia. E all'improvviso Ivan viene aggredito. Con un balzo il grosso felino lo azzanna al polpaccio, poi alla schiena e al collo, lo scuote e lo trascina. Solo grazie all'intervento di un assistente armato di sgabello riesce a divincolarsi dalle fauci e a mettersi in salvo.

Ivan Orfei e l'incidente al circo: ecco chi è il domatore aggredito da una tigre durante lo spettacolo a Lecce


Tigre aggredisce il domatore al circo: Ivan miracolato


«Mamma, è stato un mio errore», dice al telefono dall'ospedale alla madre Denise. «Ero di spalle e mi sono girato di scatto, provocando la sua reazione. È una delle tigri più giocherellone che abbiamo, sono convinto che volesse giocare».

Orfei è ricoverato a Lecce, ha ferite profonde ma non è in pericolo di vita. Per i duecento spettatori che due giorni fa affollavano il tendone a Surbo è stata un'esperienza impressionante. Soprattutto per i tanti bambini, portati fuori in tutta fretta dai genitori in un clima di panico. Denise ammette che suo figlio è un miracolato. «Se la tigre avesse tirato fuori gli artigli - afferma - lo avrebbe aperto in due. Non lo ha fatto perché stava giocando. Anche le altre tigri non si sono mosse, forse intuendo le intenzioni non malevole». Gli spettacoli si fermeranno per due giorni, «poi riprenderanno come previsto, la tigre rimarrà con noi», garantisce Denise. Una rassicurazione che non placa gli animi sui social, infiammati da insulti e minacce di morte nei confronti del domatore: «Nessuna pena per lui. Chiedete scusa agli animali, fate schifo». La solidarietà è tutta per il felino: «Grande la tigre che attacca l'uomo che ridicolizza la sua compagna, onore a te». E in molti se la prendono anche con gli spettatori: «Orribile sentire in sottofondo, prima dell'aggressione, ridere mamme e bambini quando il domatore tira la coda e picchia la povera tigre con il bastone». Mentre l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede «subito» una legge che vieti gli animali nei circhi: «Ci chiediamo che fine facciano quelli che aggrediscono i domatori», riflette il presidente Massimo Comparotto.

 

Tigre nervosa

In difesa di Orfei si schiera Enrico Perretti, l'amministratore del circo Città di Roma: «Pregare per la morte di questo ragazzo è vergognoso, perché non si conoscono i rischi e la passione del domatore. È un po' come il pilota di Formula uno, sa che quella può essere la sua ultima gara. E poi uccidono più i cani dei felini, ma noi non sopprimiamo le tigri. Sono i cani che vengono eliminati». Ora il felino è sotto osservazione veterinaria. «Saranno opportune delle analisi dei livelli ormonali e altri esami che possano escludere dei fattori interni che spieghino questa sua particolare irritabilità», consiglia il professor Enrico Alleva, etologo e accademico dei Lincei. Che fornisce una lettura scientifica dell'assalto. «Mentre l'accuditore è di fronte alla prima tigre, questa emette un suono. Probabilmente è un segnale di irritazione, che allarma l'altro animale. Dalla modalità dell'aggressione si nota come cerchi di sottomettere il domatore, lo azzanna alla nuca e gli abbassa la testa per renderlo inoffensivo. Come dire: lascia la mia compagna. Vista l'intensità dell'attacco, fossi Orfei ci penserei bene a rientrare in pista».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA