Vasco: «Il mio poker a Roma», il rocker ha provato lo show che porterà nella Capitale. Domani sarà in visita al Messaggero

Vasco: «Il mio poker a Roma», il rocker ha provato lo show che porterà nella Capitale. Domani sarà in visita al Messaggero
di Marco Molendini
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Lunedì 20 Giugno 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:17

«Io non mi fermo più». Lo sguardo fulminante, stretto in un accappatoio azzurro come i suoi occhi, Vasco è appena rientrato in camerino, dopo due ore e mezza di concerto tosto, anzi, come dice lui in anglo-emiliano, «heavy oriented». E insiste: «Ho fatto un patto col diavolo e non è il primo della mia vita. In passato ho bruciato molto carburante». Sta bene: si sente e si vede. «Dopo un ultimatum speciale - racconta con la sua ironia - ho dovuto fare vita sana per forza. In un primo momento mi sono sentito spaesato. Adesso mi sento molto in forma». Eccolo, così, in trincea, pieno di energie e pronto a ripartire per un’altra missione. È il Vasco “Live Kom Roma”, tour in quattro date per un solo stadio, l’Olimpico, con prologo sabato (una data zero) a Lignano Sabbiadoro, davanti a ventimila vascomani. Uno show che nasce come una costola del viaggio di un anno fa (ci sono sette pezzi presi dall’album Sono innocente).

Occasione per ripensare le canzoni da far ascoltare (con qualche rinuncia, vedi Un senso) e occasione per mettere in conto altri numeri da mattatore: 200 mila spettatori a Roma (se ci sarà sold out totale diventeranno 220 mila), 10 milioni di incasso (con quello di Lignano), che aggiunti a quelli del 2015 fanno un totale di un milione e 250 mila spettatori. «Nessuno ha mai fatto quattro concerti di seguito all’Olimpico. Mi piaceva metterlo nel mio book dei record, così posso tornare a casa soddisfatto» proclama, mentre la sua anima custode, Tania Sachs, allunga una lista dei record in cui sono elencate le venti volte che dal ‘90 ha cantato nello stadio romano (mentre Milano è a quota 23). Soddisfatto, per la verità, lo è già dopo la prima prova. Il concerto funziona: ruvido, spietato, da gran comunicatore. La differenza più consistente sta nel fatto che è migliore di quello del 2015, soprattutto perché il conduttore-mattatore è decisamente in palla. 

FORZA
Si sente dalla forza della voce, dal modo di stare in scena (è un grande attore), spinto da una band che distribuisce sberle in serie coi suoi due chitarristi, Stef Burns e Vince Pastano, mentre il fabbroferraio Will Hunt, batterista ex Evanescence, li prende letteralmente a calci. Il concerto parte con il «suono blù» e il clima torbidamente rock di Lo show e si va avanti sulle stesse coordinate per un bel po’, anzi quasi tutta la sera. Ogni tanto si apre qualche squarcio in cui Vasco dà spazio alle sue celebri ballad, quelle canzoni in cui può esibire tutta la sua arte di impareggiabile oratore musicale: da Come Vorrei a Quante volte, a Stupendo, al finale con Sally, Vita spericolata, Albachiara.

Si permette di ignorare anche qualche classico, ma prima di chiudere trova il modo di lanciare anche un proclama gandhiano: «Il nemico non è l’odio è la paura». Poi, in camerino, stretto nel suo accappatoio che lascia fieramente in mostra il petto villoso, si dilunga sul tema: «Questi quattro gatti che fanno attentati sono dei vigliacchi che entrano nei bar e sparano. Non dobbiamo cambiare le nostre abitudini, rinunciare alle nostre conquiste di civiltà per loro. Se uno si vuol far saltare vicino a me, lo faccia, alla mia età non me ne frega un c...o. La vita non è a tutti i costi. Ai ragazzi che vengono ai concerti dico: non abbiate paura. Il terrorismo fa meno morti degli incidenti stradali». Insomma, Vasco continua a chiamare a raccolta il suo popolo.

E non ha nessuna intenzione di fermarsi. Anzi raddoppia e triplica. Il programma è intensissimo. Per l’anno prossimo, i quarant’anni dall’uscita del primo, sfortunato 45 giri, Jenny/Silvia, per un’etichetta specializzata nel liscio, è già previsto l’evento: un concertone a Modena al Parco Ferrari che si trasformerà nel Modena park citato in una delle sue canzoni d’epoca, Colpa d’Alfredo, dove raccontava il suo fallimentare debutto in discoteca. E non basta: «Ho già pronte quattro canzoni nuove» si lascia sfuggire. Usciranno in una antologia prenatalizia in 4 cd con 70 pezzi dagli inizi a oggi («la prima è una ballata che uscirà a ottobre»). Infine ci potrebbe essere il tanto sospirato, annunciato e mai realizzato tour teatrale, «un viaggio acustico ritagliato sul bel set che faccio a metà spettacolo cantando le mie canzoni così come le ho scritte». 

E AL MESSAGGERO MARTEDI' 21 GIUGNO INCONTRA I FAN
L’estate romana di Vasco comincia domani. Prima tappa, martedì 21 giugno, visita al Messaggero, alla vigilia del primo dei quattro concerti allo stadio Olimpico (mercoledì, giovedì, domenica e lunedì prossimo) che segnano il suo Live Kom Roma. L’appuntamento è intorno alle 18, occasione per parlare con lui, ma anche per dare la possibilità a un gruppo ristretto di lettori e fan del rocker di Zocca di porgli direttamente delle domande. Per partecipare basterà essere maggiorenni, inviare la domanda che si vuole fare, entro le ore 12 di oggi, lunedì 20 giugno, all’indirizzo email vasco@ilmessaggero.it, dove va specificato il nome, il cognome, la città e il numero di cellulare per essere contattati. La redazione, a suo insindacabile giudizio, sceglierà le domande migliori e inviterà i prescelti in studio per porle direttamente a Vasco.

 
MEDLEY
Nel concerto di due ore e mezzo all’Olimpico Vasco canterà 33 canzoni, alcune sono raccolte in medley. Lo spettacolo si aprirà con Lo show e si chiuderà con Vita Spericolata e Albachiara. Dall’ultimo album, Sono innocente, vengono proposti 7 titoli. Accidenti come sei bella, non è mai stata suonata prima dal vivo. Ogni sera ci sarà un classico a sorpresa pescato dal suo songbook. La prima sarà Sally. 

 

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