Buy pigliatutto: il Nastro d’argento, assegnato dal Sindacato Giornalistici Cinematografici, è solo l’ultimo riconoscimento andato in questa stagione alla toccante interpretazione dell’attrice che, nel film di Moretti, fa una regista alle prese con il set e la mamma morente. «A dire la verità», commenta Margherita, «non mi aspettavo questa grandinata di premi, ho vinto anche al festival delle Cerase! Penso che a colpire gli spettatori sia la normalità del mio personaggio: pur facendo un lavoro particolare come la regista cinematografica, è una donna costretta a confrontarsi come tante con la propria inadeguatezza. E con una madre importante, che se ne sta andando... molti ritrovano se stessi in questa vicenda che alterna momenti toccanti a una grande ironia».
RUOLI
Buy, 53 anni e una carriera trentennale che non ha mai conosciuto crisi, è la negazione vivente di una cattiva abitudine del nostro cinema, poco propenso a vedere le donne protagoniste. Lei è invece una delle poche attrici per le quali si scrivono i film... «È vero, un po’ dipende dalla fortuna e un po’ dalla mia personalità», osserva Margherita. Cosa intende? «Sono una donna neutra, priva di particolarità, quindi posso rappresentare molti tipi diversi e coprire una gamma di ruoli piuttosto ampia».
E dice molti no? «Solo ai film che non sento adeguati al mio percorso artistico, ma mi dispiace sempre rifiutare una proposta, significa dire no a un regista che ti sta offrendo un lavoro». In questo momento, Buy è sul set della nuova commedia diretta da Luca Lucini e interpretata anche da Claudia Gerini: le due attrici interpretano delle «mamme bizzarre». Ma Margherita, nella vita, è tutt’altro che strana con la figlia Caterina, 14 anni: «Con lei ho un bellissimo rapporto», racconta, «ci intendiamo alla perfezione».
PROGETTI
E c’è molta attesa per il film che uscirà a ottobre:
Cosa pensa Margherita del nuovo femminismo delle attrici di Hollywood che, dopo l’appello lanciato all’Oscar da Patricia Arquette, si battono per guadagnare quanto i maschi? «Il problema in America è accentuato, perché c’è la grande inustria, ma la diseguaglianza esiste dappertutto. Io però sono pacifista. C’è già tanta violenza in giro, le cose si risolvono discutendo. Non sulle barricate».
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