Un sistema di mazzette e favori bipartisan, libri e bottiglie acquistati all’ex premier

Un sistema di mazzette e favori bipartisan, libri e bottiglie acquistati all’ex premier
di Sara Menafra
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Lunedì 30 Marzo 2015, 23:54 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 00:08
C’è una «netta e significativa distinzione tra quelli che al momento debito ”mettono le mani nella merda” e quelli che non le mettono, distinzione che dice tutto a proposito delle modalità operative della Cpl e dei suoi uomini». La frase che usa il gip Amelia Primavera per definire il «sistema» di corruzione su cui poteva contare la cooperativa Cpl Concordia nell’ambire ad appalti di vario genere, tra i quali quello per la metanizzazione di Ischia, è di quelle pesanti.

Tanto più perché è di qui in avanti che si capisce che la rete di cui si parla non coinvolge solo il sindaco di Ischia accusato di prendere mazzette per 300 mila euro. Attorno a questo caso ci sarebbe un sistema molto più esteso, che va dal Pd al Pdl e tira in ballo anche l’ex premier Massimo D’Alema, non indagato anche se nelle intercettazioni che lo riguardano ci sono frasi omissate e oggetto di ulteriori indagini.

OMISSIS

Francesco Simone, responsabile delle relazioni esterne della Cpl e considerato membro dell’associazione a delinquere, si lamenta con Nicola Verrini, come lui nella Cpl, del fatto che i soldi che l’azienda gli da per «andare in gol» sono troppo pochi. Ci sarebbe una persona, omissata, da contattare, ma lui è contrario. Simone: «Il problema è sempre uno solo, chi conosciamo chi possiamo conoscere. Ti ho detto io di fare la gara Sace?». Verrini: «Si me l’hai detto tu». Simone: «Ma quando mai, facciamola perché abbiamo qualcuno che conosciamo. Il presidente non te l’ho portato a Concordia?» Verrini: «Il mio problema vero è questo ... queste persone poi quando è ora le mani nella merda ce le mettono o no?». Simone: «Se dobbiamo pagarlo perché ci porta questo e chiudiamo no venti ma anche duecento, non è che sono contrario a priori.



E’ molto più utile investire negli Italianieuropei, dove D’Alema sta per diventare Commissario Ue capito? D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi, ci ha dato tante cose».



I LIBRI DI D’ALEMA E TREMONTI

Di lì a poco, Simone concorda al telefono con un’impiegata della Fondazione Italianieuropei l’acquisto di 500 copie del libro di D’Alema, sottolineando «fa piacere al presidente spero», e provvede ad organizzare la presentazione del libro e del vino prodotto dalla famiglia D’Alema ad Ischia, a maggio di un anno fa.



L’iniziativa ha anche un’altro scopo: garantire al sindaco di Ischia porto Giuseppe Ferrandino, l’uomo che deve assicurare l’appalto per la metanizzazione dell’Isola, il sostegno per la candidatura alle elezioni europee. Ma nelle more, la Cpl acquista anche 2000 bottiglie di Narnot, il vino prodotto dalla famiglia dell’ex premier. Ascoltato a verbale dal pm Woodcock, titolare del fascicolo, Simone ammette tutto: «Confermo che la Cpl ha acquistato 2000 bottiglie di vino, prodotte dall’azienda della moglie di D’Alema, fu Massimo D’Alema in persona, in occasione di un incontro casuale, a proporre l’acquisto dei suoi vini». Nella sede della Cpl i carabinieri del Noe hanno trovato anche tre bonifici in favore della Fondazione, «ciascuno per l’importo di euro 20mila», più circa 5mila euro per l’acquisto del libro.



Tra le carte sequestrate ci sono anche fatture per l’acquisto di libri firmati dall’ex ministro Giulio Tremonti (7.440 euro più 4.464) che però fa notare: «i diritti d'autore sui miei libri li distribuisco in beneficienza».



«CERCHIAMO LOTTI»

Organizzare la campagna per ”Giosi” Ferrandino non è cosa facile. Al telefono col fratello Massimo, consulente della Cpl, dice «che i voti li deve prendere in Campania e che deve parlare con Luca Lotti» (sottosegretario alla presidenza del consiglio), anche se l’iniziativa più importante dovrebbe prevedere l’appoggio, tramite l’ambasciatore Neritan, di 30mila albanesi residenti a Roma.

Ma le relazioni istituzionali e politiche sono moltissime. Nel 2013, il sottosegretario Simona Vicari allo Sviluppo economico, su indicazione sempre di Francesco Simone, «è la persona - si legge nell’ordinanza - che si sarebbe impegnata a far assegnare 140milioni di euro per il completamento delle opere di metanizzazione dell’Italia del su» facendo rimuovere il limite massimo fissato dalla legge. Nel Pdl, invece, possono contare sull’appoggio di Pasquale Vessa, «referente politico a Salerno».



VESSA, REFERENTE A SALERNO

L’ex parlamentare avrebbe ricevuto «un milione e 300 mila euro per il presunto sviluppo autorizzativo di due campi di fotovoltaico mai realizzati». Come racconta uno dei dipendenti della Cpl che ha deciso di fornire ampie dichiarazioni, la contropartita per due appalti nel salernitano «sarebbe stata rappresentata dal conferimento, per il tramite di una società della sorella di Vessa o comunque riconducibile allo stesso ”un incarico ovvero una consulenza da parte della Cpl». Decaduto da parlamentare, avrebbe ricevuto un incarico nell’azienda.



SOLDI NEL PASSEGGINO

Per avere sempre soldi in contanti extrabilancio, la Cpl usava la Tunisia, in parte appoggiandosi ad una società del posto, in parte utilizzando i costanti viaggi nel paese per cambiare assegni e portare indietro contanti. A febbraio dell’anno scorso, Francesco Simone è di ritorno dal paese con un consistente gruppo di amici. Distribuisce contanti a tutti ed una parte li nasconde nel passeggino della figlia, al rientro racconta tutto ad un collega, Massimo Ruggero: «Quando andiamo in Tunisia ti pago io se scontiamo, perché io mi sono portato un po’ di soldi menomale che non mi hanno fermato a me - racconta - Infatti ho detto, metto sotto il passeggino, il passeggino chi caz.. lo controlla hai capito?». In Tunisia il gruppo può contare sull’appoggio di un direttore di banca «a libro paga». I soldi tornano in Italia in contanti e probabilmente arrivano a Bologna, dove Simone al telefono dice di voler andare per portare «documenti per una gara abbastanza urgente».

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