Passeggero maltrattato dallo steward manesco, nuovo caso su volo Usa

Passeggero maltrattato dallo steward manesco, nuovo caso su volo Usa
di Flavio Pompetti
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Domenica 23 Aprile 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 00:37
NEW YORK Un altro episodio di violenza tra il personale di servizio e i passeggeri, dopo il medico trascinato a terra due settimane fa da un volo United perché rifiutava l’overbooking. Un altro video filmato da un telefonino che testimonia con cruda fedeltà quanto è accaduto. Il dibattito sulle condizioni in cui siamo costretti a volare dopo anni di deregulation e di abusi da parte delle compagnie aeree sta raggiungendo un livello di tensione senza precedenti, e le autorità di controllo non possono più evitare di affrontare il nocciolo della questione.

AMERICAN AIRLINES
Il volo della American Airlines era in fase di imbarco il pomeriggio di venerdì da San Francisco alla volta di Denver. Il video non mostra l’incidente iniziale, ma ad un certo punto inquadra una donna appena salita a bordo che lo racconta ad una delle hostess. Una mamma era entrata con un bambino che sembra avere poco più di un anno in braccio, e con un passeggino che deve aver cercato di stivare nel compartimento che una volta aveva il nome di cappelliera, e che oggi è diventato una delle trincee della guerra dell’imbarco. I passeggeri vi depositano bagagli sempre più piccoli che le maggiori compagnie aeree non hanno ancora deciso di tassare, come fanno invece quelle low cost. Le compagnie per contro, restringono giorno dopo giorno l’elenco degli oggetti ammissibili a bordo. Un impiegato della American ha inseguito la donna, dice ancora nel video la testimone, e ha strattonato malamente il passeggino colpendo la madre e rischiando di colpire il bambino. E’ a questo punto che il filmato inizia.

CRISI DI PIANTO
La madre sconvolta singhiozza in preda ad una crisi di pianto inarrestabile; cerca di coprire gli occhi del figlio perché non veda quello che sta accadendo, implora di riavere il passeggino. Un altro passeggero alle sue spalle si alza, e chiede agli attendenti di volo di conoscere il nome del funzionario autore del maltrattamento. Quando vede che l’uomo in divisa riappare all’ingresso dell’abitacolo lo assale dicendogli: «Se avessi fatto una cosa del genere a me, ti avrei steso». Al funzionario saltano i nervi: sfida l’antagonista a colpirlo per primo come se fosse in un bar, gli intima: «Non sai nulla di quanto è successo prima, stai zitto!». Lo affronta a petto gonfio, pronto al peggio. Sull’intera scena di due minuti e mezzo aleggia la paura che una rissa possa scatenarsi da un momento all’altro, e coinvolgere passeggeri innocenti intrappolati dalle cinture di sicurezza.

«Abbiamo guardato il video e iniziato una nostra inchiesta, – ha scritto in un comunicato la American Airlines venti minuti dopo l’atterraggio dell’aereo a Denver – ma quello che abbiamo visto non riflette i nostri valori, né la cura che abbiamo per i nostri clienti. Siamo profondamente dispiaciuti per il dolore causato alla passeggera, alla sua famiglia, e ad altri viaggiatori coinvolti nell’incidente». Il funzionario della compagnia è stato sospeso, e la mamma, insieme al resto della sua famiglia con la quale viaggiava, è stata al momento risarcita con un nuovo biglietto di prima classe, per la destinazione internazionale verso la quale erano diretti dopo lo scalo a Denver. 

SCUSE E BIGLIETTO OMAGGIO
Questa volta la risposta della American è stata adeguata, almeno per il tempismo con il quale ha riconosciuto in pubblico l’errore. Ma gli errori negli ultimi tempi si sono ripetuti con tale frequenza da mettere in mostra problemi ben più gravi che fanno da sfondo ai singoli episodi. Alla radice c’è un personale di servizio logorato dagli straordinari e dallo stato continuo di emergenza nel quale sono costretti a lavorare, e passeggeri in continua ritirata sul fronte dei diritti, stipati sempre più a bordo come polli da allevamento. Il ministero dei Trasporti dopo l’incidente a bordo del volo United la scorsa settimana ha aperto un’inchiesta sugli arbìtri codificati dai singoli regolamenti delle aziende. 
 
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