Pasquetta mare & monti, dieci idee per il lunedì dell’Angelo: dall’oasi del Wwf del bosco di Palo al parco termale del Bullicame cantato da Dante

Pasquetta mare & monti, dieci idee per il lunedì dell’Angelo: dall’oasi del Wwf del bosco di Palo al parco termale del Bullicame cantato da Dante
di Eloisa Gallinaro
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Giovedì 29 Marzo 2018, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 15:09
Fenicotteri rosa, aironi cinerini e cormorani dove una volta si produceva il sale. Per osservarli da vicino questo è il periodo migliore e le Saline di Tarquinia sono il posto giusto: 150 ettari di riserva naturale e laguna costiera per girare in libertà ma scoprire anche vasche e officine di lavorazione insieme al vecchio borgo dove fu girato Le avventure di Pinocchio. È una delle dieci proposte a due passi da Roma che vi suggeriamo per la gita di Pasquetta, considerando anche che il meteo non pare intenzionato a fare troppi capricci.

Sempre per chi sceglie il mare ma non la solita spiaggia ecco l’Oasi Wwf Bosco di Palo, adiacente all’omonimo castello Odescalchi, a 30 chilometri da Roma, raggiungibile anche in treno. Vera perla è il bosco “di pianura”, incontaminato residuo di vegetazione che un tempo ricopriva gran parte del Lazio. Si cammina lungo Il sentiero-natura, dove si possono incrociare istrici, donnole, testuggini - il tasso non si fa vedere - e si visita il Museo della Biodiversità.

ORTO BOTANICO
Mare e lago in contemporanea? Relax assicurato e atmosfera sospesa nel tempo in compagnia dei cigni a Fogliano, nel Parco nazionale del Circeo, con il borgo dove i Caetani costruirono Villa e Casino di caccia e impiantarono un orto botanico con specie esotiche.

A Nemi, bandiera arancione del Touring Club e cuore verde dei Castelli Romani si possono già assaggiare le prime fragoline, produzione locale d’eccellenza. E dopo il classico picnic in riva al lago, vale la pena di dare un’occhiata al Museo delle navi romane, riproduzioni in scala delle originali appartenute a Caligola, ripescate nel 1929 e distrutte nel ’44 durante la seconda guerra mondiale.

Per una grigliata da ricordare c’è l’area protetta di Vico: aree attrezzate con tavoli, panche e barbecue e vista lago tra le querce e le casette per il birdwatching. E da lì, a meno di 10 minuti, un tuffo nell’arte del borgo-gioiello di San Martino al Cimino, con l’abbazia cistercense e lo spettacolare tramonto sui monti omonimi. Un’alternativa è il piccolo e selvaggio lago di Monterosi, oasi di pace e paradiso dei pescatori dove prosperano le ninfee, proprio accanto alla via Cassia, a una quarantina di chilometri da Roma. Da qui è d’obbligo un salto alla vicina Sutri per vedere la necropoli rupestre e l’anfiteatro romano completamente scavato nel tufo.

LE VASCHE 
Stanchi delle spa ipertecnologiche troppo frequentate e inadatte ai più piccoli? Provare per un giorno le terme “libere”, gratuite o a prezzo poco più che simbolico, dove sguazzare in libertà in mezzo alla natura anche d’inverno. Nel viterbese c’è l’imbarazzo della scelta. Alle Masse di San Sisto le vasche alternano acqua a 18 e a 38 gradi e i prati per i bambini non mancano. E ci sono poi il celeberrimo Parco termale del Bullicame, cantato da Dante nel XIV canto dell’inferno o le terme del Bagnaccio, aperte fino a mezzanotte. 

Arriva a 60 gradi l’acqua della sorgente termale della Ficoncella, a quattro chilometri da Civitavecchia, la stessa che tremila anni fa alimentava prima i bagni amati dagli etruschi e, dopo, le Terme Taurine, fatte costruire dall’imperatore Traiano e ora area archeologica da visitare.

I SENTIERI
Per chi sceglie una camminata anti calorie o una bella pedalata c’è il bosco Macchia Grande di Manziana, quattro sentieri per tutti i gusti che attraversano i 600 ettari dell’area tra carpini e aceri. E nei dintorni, il Monumento naturale della Caldara, suggestiva palude dove zampillano acque solfuree e si formano vulcanetti di fango. 

È invece un vero e proprio trekking, anche se non troppo faticoso, la Via degli Eremi di Monte Soratte con partenza da Sant’Oreste che attraverso sentieri e saliscendi tracciati tra i lecci porta agli antichi santuari di Santa Lucia, Santa Maria delle Grazie e San Silvestro (dove si possono ammirare affreschi di epoca carolingia) con vista a tutto campo sulla valle del Tevere.
 
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