Roma, Molteni: «In Campidoglio sui rom hanno sbagliato tutto»

Nicola Molteni
di Stefania Piras
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Aprile 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 11:31

«La gestione dei rom, in particolar modo a Torre Maura, è stata sbagliatissima. Non si portano settanta persone di notte, in segreto, in un territorio dove c’è tensione sociale». Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni guarda le vicende romane con occhio critico. 

Roma, chiude il campo Lombroso: «Bonus affitto per i rom»

Sottosegretario, ha fatto bene l’amministrazione Raggi a revocare l’assegnazione della casa alla famiglia che ieri non è riuscita a entrare nell’alloggio a Casal Bruciato? 
«Parto da un principio: le case si danno a chi ha diritto, bisogna far rispettare il principio di legalità. Se uno ha diritto alla casa è giusto che la ottenga. Serve più coraggio. Salvini con l’immigrazione ha avuto coraggio ed è andato fino in fondo». 

L’occupazione abusiva a Casal Bruciato è stata caldeggiata da Casapound. 
«Condanno le forme di violenza, e capisco i cittadini che protestano esasperati. Purtroppo finora si sono tollerate occupazioni abusive. Ora ci sono norme chiare per sventarle: abbiamo previsto anche le intercettazioni telefoniche per questi reati». 
 



Di Maio ha ricordato al Viminale che anche Casapound è tra gli abusivi. 
«Di Maio non ha voce in capitolo al Viminale. La priorità va agli immobili pericolanti, quelli sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e quelli con infiltrazioni della criminalità organizzata. Detto questo, un’occupazione abusiva è un’occupazione abusiva, punto. Ascoltiamo i consigli di tutti ma non prendiamo ordini da nessuno». 

M5S vi attacca dicendo anche che i campi rom li ha aperti Roberto Maroni, ma allora: vanno chiusi e se sì come? 
«Maroni non ha aperto nulla, per primo cominciò il censimento dei campi per capire chi abitava in questi ghetti dove non ci sono le minime condizioni di vivibilità, dove ci sono bambini che non vanno a scuola. Alcuni campi rom sono già stati chiusi, Camping River è la dimostrazione che se si vuole si può. Nel decreto sicurezza ci sono tutti gli strumenti». 

Raggi sta utilizzando bene questi strumenti? 
«Nel decreto sicurezza ci sono norme sull’accattonaggio molesto, c’è il potenziamento delle ordinanze del sindaco, del daspo. Ci sono 2,7 miliardi di euro di investimenti. Il binomio polizia più poteri dei sindaci dà strumenti. Mi auguro che il sindaco di Roma li utilizzi». 

Riformulo: Raggi fa un uso proficuo di questi strumenti? 
«A Gallarate c’era un campo sinti da anni e grazie al decreto Salvini è stato totalmente sgomberato. È un problema complesso ma rispetto al passato ci sono gli strumenti. Se c’è la volontà politica si può agire». 

Ma Roma non è Gallarate, di campi nomadi ce ne sono molti di più e più estesi. Siete alleati di governo, c’è una sponda Viminale-Campidoglio? 
«Nel contratto di governo abbiamo previsto la chiusura dei campi. E poi penso agli abbattimenti dei caseggiati dei Casamonica. Quel lavoro ha dimostrato un’importante sinergia tra ministero e amministrazione comunale». 

Sui campi rom serve il coraggio dimostrato con i Casamonica?
«Sicuramente serve quel coraggio e mi permetto di dire che serve più coraggio rispetto a quanto avvenuto a Torre Maura».

Gestione fallimentare? 
«Sarà colpa della sindaca o colpa degli uffici ma credo non sia stata gestita bene quella vicenda. Tanto è vero che hanno dovuto fare dietrofront». 

Ma non servirebbe uno sforzo straordinario per la Capitale?
«C’è stato un aumento importante dell’assegnazione dei militari di Strade sicure. Abbiamo sbloccato le assunzioni della Polizia locale e ottomila nuovi poliziotti. Evidentemente Roma che è una città importante avrà un presidio maggiore. Dopodiché serve anche buona volontà. Invito la sindaca ha utilizzare questi strumenti». 

In quanto tempo vedremo i campi rom definitivamente chiusi a Roma? 
«Noi ci prendiamo l’impegno di chiudere il maggior numero di campi da qui alla fine del mandato. Il 50% dei rom che sta in quel campi sono italiani: devono rispettare le nostre leggi e farci la cortesia di trovarsi una casa e un lavoro».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA