Costa Concordia, bufera De Falco, trasferito l’uomo del «vada a bordo c...»

Costa Concordia, bufera De Falco, trasferito l’uomo del «vada a bordo c...»
di Nino Cirillo
2 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Settembre 2014, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 00:04
Quella notte della Concordia, la notte dei 32 morti, cre dei mostri e degli eroi. Uno degli eroi sicuramente fu Gregorio De Falco, capitano di fregata, responsabile della sala operativa della Direzione marittima di Livorno, l’uomo che ebbe la lucidità e il coraggio di smascherare la vergognosa bugia del black out a bordo. C’era stato un naufragio, il suo «salga a bordo» gridato a Schettino fece il giro del mondo.



Per questo il suo trasferimento da quella sala operativa a un molto meno operativo Ufficio studi, sempre a Livorno, non poteva non fare notizia. Ma De Falco ci ha messo del suo, sparando a zero sul Comando generale, parlando di mobbing, minacciando ricorsi e facendo capire che sarebbe anche pronto a togliersi le stellette di dosso.

Il personaggio è quello che è, scomodo e amatissimo, eppure ruvido, scostante, puntiglioso fino all’esagerazione. Uno che ha scansato le sirene politiche al tempo delle ultime elezioni e che pure si è visto arrivare, alla notizia del trasferimento, il sostegno di un po’ tutte le forze politiche, interrogazioni e comunicati. E anche del procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio: «Non merita questo». Facile l’accostamento: lui spedito in una stanzetta a fare l’impiegato e il comandante Schettino, l’ideatore della scellerata manovra che costo il naufragio, in giro per l’Italia, perfino a parlare dalla cattedra di un’università.



Il Comando generale, da Roma a sera ha contrattaccato: «Molto rumore per nulla». Lo definisce «un normale avvicendamento, comune a tutti coloro, quali il comandante De Falco, hanno assolto ai propri obblighi di comando e aspirano poi all’avanzamento al grado superiore». Quanto al fatto che sia rimasto a Livorno, poi, la nota specifica che si tratta di «destinazione da lui richiesta». Ma De Falco smentisce, non sembra finita qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA