Luxottica al bivio sul vertice, faccia a faccia Del Vecchio-Cavatorta

Luxottica al bivio sul vertice, faccia a faccia Del Vecchio-Cavatorta
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Domenica 12 Ottobre 2014, 06:23
IL RIASSETTO
ROMA Non è più soltanto una questione di strategie. A tormentare casa Luxottica, già da settimane, è la più classica delle saghe familiari. Perchè pur di salvaguardare l'equilibrio familiare, appunto, il patron del gruppo, Leonardo Del Vecchio potrebbe essere già oggi costretto ad incassare le dimissioni di Enrico Catatorta, lo stesso manager a cui aveva affidato la guida un mese fa dopo l'addio di Andrea Guerra. Lo aveva deciso immaginando un triumvirato al comando che si doveva definire nel giro di qualche settimana con la nomina del secondo amministratore delegato, accanto a Cavatorta. Ma lo schema rischia di saltare prima ancora di essere completato, poichè Cavatorta, nonostante goda della massima fiducia di Del Vecchio ma non della moglie Nicoletta Zampillo, è pronto a lasciare. Già oggi è in programma un incontro tra l'ad e il patron del gruppo veneto. Dopodichè il dossier potrebbe concludersi domani con l'ingresso in cda di Francesco Milleri, attuale consulente del gruppo, molto vicino alla signora Del Vecchio. Cavatorta e Milleri però sono definiti «incompatibili» dai più e così, per salvaguardare il rapporto pluriennale con il patron di Luxottica, l'attuale manager di punta potrebbe farsi da parte. Del Vecchio infatti sta tentando di smussare le tensioni all'interno di una famiglia numerosa, composta da 6 figli, che sul futuro dell'azienda non hanno la stessa visione. La crisi di queste settimane è dunque di natura diversa dalla precedente, ma più insidiosa, perchè crea una commistione tra universi solo apparentemente paralleli. Con l'addio di Guerra Del Vecchio scelse in base a quello che riteneva essere il bene dell'azienda, mentre oggi, per la prima volta, la scelta è di altro tipo e all'interno dello stesso Cca ci sarebbero dei malumori per l'arrivo di Milleri, ritenuto da alcuni consiglieri valido come consulente, ma non altrettanto esperto sul fronte della gestione aziendale. Da qui l'accelerazione imposta da Del Vecchio, ora che i dissapori sono di dominio pubblico, intenzionato a chiudere al più presto la partita, mentre la Consob segue le mosse a distanza, riservandosi di agire solo nel caso in cui domani ci dovessero essere contraccolpi del titolo in Borsa. Una reazione no scontata però, almeno in base all'andamento poco mosso del titolo, che ha chiuso con un rialzo dello 0,1% venerdì scorso dopo le prime indiscrezioni. Già oggi, in vista del cda di domani, Del Vecchio incontrerà Cavatorta, di cui ha grande stima e fiducia, e concordarne la fuoriuscita, come primo passo per sistemare gli affari di famiglia.
Attraverso Delfin l'industriale controlla il 61,35% della propria creatura e all'interno della holding il patrimonio è suddiviso tra i figli, ognuno dei quali possiede un pacchetto del 16,38%. Per ora il presidente tiene le redini di tutto con la proprietà diretta dell'1,72% della società e l'usufrutto sulle quote assegnate ai figli. L'equilibrio da trovare fra gli eredi però è difficile, dato che la moglie, madre solo di Leonardo Maria Del Vecchio, che in caso di successione avrebbe diritto ad 1/3 del patrimonio del marito, ha chiesto di entrare in Delfin con una quota del 25%, rendendo necessario un passo indietro di tutti i figli.
R. ec.
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