Energia, maxi-sconto all'Italia

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Giovedì 18 Dicembre 2014, 05:55
LA CADUTA
ROMA La recessione è odiosa, si sa, ma a guardarla bene può portare anche qualche vantaggio. A dirlo in questo caso sono i numeri del maxi-sconto arrivato nel 20014 sulla bolletta energetica del Paese. Oltre 11 miliardi in meno, vale a dire il 20%, rispetto al 2013 secondo le stime dell'Unione Petrolifera. Grazie al prezzo del petrolio calato a picco sotto 60 dollari il barile, ma anche ovviamente per la contrazione dei consumi. Nel dettaglio, l'associazione che raggruppa le principali aziende della raffinazione e distribuzione di carburanti parla per il 2014 di un esborso complessivo della Penisola, grande importatrice, che si fermerà a 45 miliardi.
Parte del risparmio arriva dunque dalla recessione, visto che il calo dell'attività produttiva ha fatto scendere la domanda di energia del 5,1%. È bastato che i consumi si fermassero a quota a 157,6 milioni di tonnellate di petrolio equivalente per farli tornare sui valori degli anni '80. Il petrolio, in calo del 4,5%, si conferma ancora una volta la principale fonte di energia (il 35,4% sul totale), in leggera crescita rispetto allo scorso anno. Non c'è stato, dunque, il sorpasso del gas, che con una contrazione dell'11% e un peso pari al 32,4% resta dietro al greggio e si presenta come il «grande perdente» del 2014. Colpa della domanda elettrica e della concorrenza delle rinnovabili. Quanto alla fattura petrolifera, essa è scesa a 25 miliardi (-18%). Quanto ne guadagna l'economia domestica dal calo del greggio? Secondo il presidente dell'Up, Alessandro Gilotti, «per ogni 20 dollari di riduzione dei prezzi per almeno un anno il Pil italiano cresce di mezzo punto». Anche il Centro studi di Confindustria stima «un guadagno di 14 miliardi annui» e un impatto dello 0,3% sul prodotto interno lordo 2015 e dello 0,5% su quello del 2016. Qualche vantaggio ci sarà anche per il conto pagato dagli automobilisti alla pompa di benzina, anche se il prezzo al consumo risulta ancora superiore di circa 27 cent rispetto al novembre del 2010, quando il greggio e i prodotti raffinati correvano con le stesse quotazioni di oggi.
R. Amo.
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