Soldati russi "usa e getta" al fronte sotto l'effetto di anfetamine: così Putin manda al massacro la fanteria

Il Royal United Service Institute, citando fonti militari ucraine, parla di piccoli gruppi (composti anche da civili arruolati) che costituiscono la prima linea contro l'esercito di Kiev

Soldati russi "usa e getta" al fronte sotto l'effetto di anfetamine, la rivelazione nel report
di Luca Pulejo
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Giovedì 13 Luglio 2023, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 13:53

Militari russi imbottiti di droghe e mandati in prima linea. Lo rivela un report del Royal United Service Institute, citando fonti militari ucraine, secondo cui i soldati di Mosca al fronte appaiono spesso «sotto l'effetto di anfetamine o altre sostanze stupefacenti». 

Secondo il think tank britannico, il fenomeno riguarda soprattutto la «fanteria usa e getta russa», inviata in piccoli gruppi (anche da 15 persone) per «schermaglie con la difesa ucraina fino a quando non vengono uccisi». Una prima linea pronta al massacro e composta soprattutto da coscritti delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, da prigionieri arruolati con la Wagner oltre che da civili russi arruolati, mandati spesso dopo uno scarso addestramento. Quanto trovato sul campo di battaglia fa pensare all'uso di droghe liquide. Molti soldati ucraini hanno notato che i militari russi continuano ad avanzare anche dopo essere stati feriti. 

Ma per la "fanteria usa e getta" di Mosca i pericoli vengono anche dal "fuoco amico": secondo il report, in qualche occasione, sono stati colpiti dai loro connazionali mentre tentavano di ritirarsi.

Questi piccoli gruppi in prima linea consentono all'esercito russo di «trovare punti di debolezza nelle difese ucraine» oppure, se non ce ne sono, di individuare almeno le postazioni di tiro dell'esercito di Kiev da colpire.

Insomma, carne da macello che però sarebbe composta anche da civili arruolati.

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Una storia antica

Il rapporto tra droghe e soldati non è certo una novità: è noto ad esempio l'uso di anfetamine (il Pervertin) da parte dei nazisti che li portava a combattere giorno e notte, eliminando anche ogni remora mentale. Una pratica poi replicata in tempi più recenti dai terroristi dell'Isis. Il presidente americano Nixon dovette affrontare invece una campagna contro la tossicodipendenza dilagante (soprattutto da eroina e marijuana) dei reduci dal Vietnam. Un problema che si ripresentò per l'esercito statunitense con la guerra in Afghanistan, paese quasi monopolista nella produzione mondale di papavero da oppio.

Proprio in Afghanistan, nel 2002, la questione delle droghe tra i soldati salì alla ribalta dopo l’incidente di Tarnak farm. Un pilota americano di F-16, dopo aver aperto per errore il fuoco contro una postazione di soldati canadesi (uccidendone quattro), fu trovato positivo all’anfetamina.

 

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