Codici, segreti militari, equipaggiamenti e informazioni che, se finiti nelle mani sbagliate, potrebbero compromettere l’esito del conflitto. Putin prova a correre ai ripari dopo la grave disfatta dell'incrociatore russo Moskva, la nave ammiraglia affondata dai missili ucraini Neptun qualche giorno fa a venticinque chilometri davanti ad Odessa. Ed ecco che il Cremlino invia l’imbarcazione più antica sul pianeta, la Kammuna, per far luce su quanto accaduto nelle acque del Mar Nero e tentare di recuperare il "tesoro" inabissato a bordo dell'incrociatore. L'esperto militare HI Sutton ha detto che l'imponente operazione voluta dallo zar servirà a salvare «materiale crittografico - radio e chiavi che indicano strategie confidenziali - così come qualsiasi arma o registro che potrebbe essere di interesse per una potenza straniera».
La nave centenaria
Kammuna ha una carrozzeria simile a quella di un gigantesco catamarano, è attrezzato gru e principalmente un mini sottomarino AS 28 che può raggiungere profondità di mille metri. Lo scafo dell’ammiraglia è invece a una profondità di 50 metri. Quando entrò in servizio, nel 1913, era un'unità moderna e ben equipaggiata, perfettamente adatta a svolgere il suo ruolo.
Silenzi e misteri
Sono ancora tanti i misteri che avvolgono l'affondamento della Moskva. Secondo l’ultimo bilancio di Mosca, fornito dall’agenzia Ria, ci sarebbe stato soltanto un morto. Le persone tratte in salvo, invece, sarebbero 396, mentre 27 i dispersi. Le fonti russe, comunque, non sembrano essere attendibili. Secondo giornali non ufficiali, i militari che avrebbero perso la vita sarebbero stati una cinquantina. Tra i nomi rivelati dai parenti come dispersi e presumibilmente morti dopo l'affondamento della Moscova ci sono: Nikita Efremenko, 19 anni, di Priozersk, regione di Leningrado, Andrey Tsyvov, 19 anni, della Crimea, Nikita Syromyasov, 20 anni, della Crimea, Leonid Savin, 18 o 19 anni, da Alupka, Yegor Shkrebets, 20, da Yalta, Mark Tarasov, 24, da San Pietroburgo, Sergey Grudinin, 21, dalla regione dell'Amur, Danil Gerok, 22, da Lobnya, regione di Mosca, e Ivan Frantin, 23, dalla Carelia, e Ivan Kutnyak. Non è stato possibile verificare in modo indipendente questi nominativi, anche se una vera e propria smentita da parte delle autorità russe non è mai arrivata. La guerra è anche questo: silenzio e mistero.
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