Woodstock compie 50 anni: lo stile hippie torna (in versione deluxe)

Woodstock compie 50 anni: lo stile hippie torna (in versione deluxe)
di Costanza Ignazzi
4 Minuti di Lettura
Sabato 23 Marzo 2019, 09:51

Mettete fiori nei vostri cannoni, ma soprattutto sui vostri maxi abiti, sulle giacche oversize, sui foulard da indossare rigorosamente come copricapi in stile anni Settanta. Quella alle porte non sarà un'estate qualunque: si festeggia il cinquantesimo anniversario del festival di Woodstock e, in onore dell'evento musicale più importante della storia, pace amore e tendenza bohémien hanno - di nuovo - invaso passerelle e strade cittadine. Ma questa volta coroncine floreali e shorts strappati non basteranno: le hippie del 2019 sono glamour come mai prima d'ora e gli storici look gipsy sono stati rivisitati dagli stilisti in chiave moderna e ricercata.

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GLI APPUNTAMENTI
Più Burning Man (Nevada) che Coachella (California), le mises delle figlie dei fiori tornano in auge a suon di colori psichedelici e motivi che richiamano le icone dell'epoca: Janis Joplin seduta sui prati con il suo caftano tie-dye non è mai stata così attuale. L'appuntamento (musicale) è il prossimo agosto all'autodromo di Watkins Glen, a pochi chilometri dalla location del festival di mezzo secolo fa, dove per tre giorni si esibiranno molti dei gruppi che infiammarono la Woodstock del 1969.
Nell'attesa stile boho, frange e motivi paisley sono all'ordine del giorno anche nelle tendenze primaverili, che inneggiano convinte agli spiriti liberi dall'anima rock. Non a caso Tommy Hilfiger ha appena lanciato insieme alla cantante e attrice Zendaya una collezione totalmente in stile anni Settanta: dai tailleur a campana dal sapore retrò alle t-shirt con i segni zodiacali che sembrano direttamente uscite da un remake di Hair. Il mood bohémien ha conquistato anche Natacha Ramsay-Levi, che alle nuove figlie dei fiori dedica l'intera primavera-estate della sua Chloé: Hippie Modernism come rivisitazione dei valori originari del movimento e ispirazione per «reinventare la propria vita e riscoprire i legami con sensualità e senso di comunità».

IL LOOK
Insomma, il credo è sempre valido e il look pure, come la stilista dimostra a suon di completi patchwork, caftani etnici e accessori tribali. Ma niente Chloé-chella, come ha scherzato qualcuno: la hippie très chic della designer parigina sembra più destinata a un viaggio deluxe sotto il sole del Mediterraneo che ai polverosi campi di Indio, California (dove siamo comunque certi che in molte la imiteranno). Restando in tema, c'è da scommettere che ai prossimi festival (Coachella inizia il 12 aprile), a spadroneggiare sarà il tie-dye, tornato in auge dopo anni di dimenticatoio.
Dire che ha invaso le passerelle è un eufemismo: Prada lo vuole verde acido sui mini abiti sottoveste, Stella McCartney sulle t-shirt in versione pastello, R13 come un'esplosione arcobaleno su felpe e blazer.
Vortici di colori psichedelici che gridano ancora Peace & Love, sostanze allucinogene illegali e chilometri macinati sul Magic Bus in cerca di utopie lontane. È il segreto dell'immaginario hippie che dopo 50 anni continua a essere sinonimo di avventura, libertà e leggerezza. Lo sa bene la milanese Vittoria Bottasini, 33 anni, fondatrice e direttrice creativa di C'est la V, brand tutto italiano che del mood gipsy ha fatto il suo marchio di fabbrica. Un successo nato quasi per caso quando ha cominciato a creare da sola dei pantaloni a zampa d'elefante da poter indossare durante la gravidanza. Dopo tanto passaparola e una crescita costante grazie all'online, C'est la V ha aperto un punto vendita a Milano e va per la maggiore tra le fan dell'epoca flower power e non solo.

VINTAGE
«Sono una nostalgica degli anni Settanta racconta Vittoria e la mia scommessa più grande è mantenere questa stella polare: con i miei modelli propongo un po' di Woodstock, giornate passate ballando a piedi nudi sui prati con i capelli al vento. Se tutti potessimo conservare un animo bohémien saremmo sicuramente più felici». Se la sua personale ispirazione è Jimi Hendrix, sono tante le icone dell'era Seventies tornate alla ribalta negli ultimi tempi. Alessandro Michele ha preso esempio da Janis Joplin per i cappelli a falda larga della primavera Gucci, mentre Coach 1941 già lo scorso autunno strizzava l'occhio a Stevie Nicks con i suoi maxi abiti floreali e gli stivaletti stringati. Anche il fast fashion si adegua, con Ovs che propone una linea di t-shirt con la scritta Woodstock e Zara che punta sugli occhiali sfumati in classico stile hippie. E come nella migliore tradizione boho tornano anche le frange, meglio se in versione deluxe, e le fasce tra i capelli, nella fattispecie firmate Versace. L'estate è alle porte e, comunque vada, sarà Summer of Love.

 
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