Proprio il Palazzo delle Esposizioni, insieme alla Galleria Nazionale d’Arte moderna, fu uno dei fulcri del movimento culturale dell’epoca.
Al centro delle sale espositive della mostra, lo scheletro adagiato a terra di Gino De Dominicis che con la sua essenzialità rappresenta il tempo e lo spazio. Intorno a lui, le sale organizzate tematicamente: si va dal “tutto” al “disegno”, dal “Linguaggio” al “sistema”.
Roma fu in grado, negli anni ’70, di accogliere l’arte contemporanea italiana e straniera. Documenti e note raccontano come sono state realizzate le opere esposte. E le foto, poi, mostrano come venivano presentate al pubblico di allora.
Un decennio vivo e vivace, quello degli anni ’70, in cui l’arte fu influenzata dal grande rinnovamento che colpì il linguaggio e la società. Anche se spesso ricordato per i suoi conflitti, il decennio fu caratterizzato anche da un grande fermento nel mondo dell’arte.
Tanti i personaggi al centro della scena artistica di quegli anni: da Achille Bonito Oliva a Alberto Boatto. E tante le gallerie e le associazioni culturali che ebbero un ruolo decisivo nell’accogliere e diffondere le opere dell’epoca. Tra queste, L'Attico di Fabio Sargentini, La Tartaruga di Plinio De Martiis e gli Incontri Internazionali d'Arte fondati nel 1970 da Graziella Lonardi Buontempo e diretti da Achille Bonito Oliva.
La mostra del Palazzo delle Esposizioni, a cura di Daniela Lancioni, raccoglie le sperimentazioni e le opere di autori come Gino De Dominicis, Luigi Ontani e Ettore Spalletti.