Francesco Hausmann e Benedetto Mauro: «I giovani sono tornati ad acquistare orologi»

Francesco Hausmann e Benedetto Mauro: «I giovani sono tornati ad acquistare orologi»
di Paolo Gobbi
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Martedì 15 Giugno 2021, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 16:13

Non c’è appassionato di orologeria romano o italiano che non conosca il nome Hausmann & Co. Nelle sue vetrine sono esposti i segnatempo delle maison che hanno fatto la storia della misurazione del tempo. Abbiamo incontrato Francesco Hausmann e Benedetto Mauro, co-amministratori della società, per avere da loro un feedback su come stia andando oggi il mondo delle lancette.

La clientela italiana è tornata ad acquistare orologi?

«Non solamente è tornata, ma paradossalmente è aumentata rispetto al passato». Le vendite riguardano tutti i marchi? «Alcuni brand hanno avuto una performance, altri una diversa. Non è tutto semplice quello che sta succedendo e va analizzato con molta attenzione, perché ogni marca è un caso a sé».

Cambierà la situazione?

«Andiamo verso la normalizzazione del mercato. Probabilmente alcune cose si aggiusteranno e torneranno come prima, altre invece saranno così compromesse da non poterlo fare più. È veramente come stare al cinem, perché il nostro settore è un’esplosione di situazioni che non sappiamo come andranno a finire».

Tra i nuovi clienti ci sono anche dei giovani?

«Sicuramente sì.

Questo fenomeno esiste e andrà approfondito con attenzione». Il ruolo del rivenditore è cambiato? «Sì, è avvenuto negli ultimi cinque anni. Prima eravamo per così dire dei “procacciatori di vendite”, tesi verso il mercato, adesso, invece, siamo costretti a difenderci. Eravamo – per citare Sabina Guzzanti – degli “spingitori di orologi”, oggi al contrario siamo costretti a centellinare i pochissimi pezzi che riceviamo dalle case madri».

Qualcuno definisce questo mercato orologiero come una bolla pronta a scoppiare. È così?

«No, la bolla non scoppia. Il management delle maison che guidano il mercato ha talmente capito la filosofia che c’è in questa proporzione aurea tra produzione e vendita, da non temere nessuno scossone presente e futuro». 

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