«Sogno di tornare a scuola», i disegni dei bambini rimasti alla finestra

«Sogno di tornare a scuola», i disegni dei bambini rimasti alla finestra
di Maria Lombardi
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 14:57

La scuola, l'abbraccio della nonna, la partita di calcio. Mancano. E non resta che disegnarli, restando oltre la finestra a guardare questo strano mondo dove non si gioca più tra amici, non ci si possono dare spintoni e non ci si rincorre al parco, dove il compagno di banco è stato cancellato insieme ai nonni e la maestra la vedi al pc. La fase 2 per i bambini ancora non è cominciata e chissà come sarà. Mamma e papà tornano al lavoro, loro restano a casa, davanti a uno schermo, comunque alla finestra. Da dove però si vedono anche tanti arcobaleni. Si chiama così #coibambiniallafinestra il contest su Instagram, lanciato da Con i Bambini lo scorso 27 aprile per la Giornata internazionale del disegno: oltre1.200 disegni ricevuti in pochi giorni da tutta Italia. Raccontano cosa vedono i bambini di questa emergenza e cosa ricorderanno, anche strade buie, lampeggianti, bare. Quello che provano, la paura e la preoccupazione che inevitabilmente trasmettono gli adulti, una nuova solitudine.
 

 



Nel contest sono stati coinvolti anche i progetti selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. In particolare hanno partecipato i progetti di Prima Infanzia e Nuove Generazioni, due bandi rivolti a bambini e ragazzi fino ai 14 anni. «Le scuole chiuse, come ha giustamente sottolineato il Presidente Mattarella, sono una ferita per tutto il Paese – afferma Carlo Borgomeo, presidente di Con i Bambini -  Dopo questi mesi di chiusura, di grandi difficoltà con la didattica a distanza, gestione delle dinamiche familiari, interruzione delle relazioni affettive e tra pari, dovremmo mettere al centro la questione minori».

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Questra crisi rischia di accentuare le disuguaglianze tra famiglie, di aprire una nuova povertà. «Per tantissimi bambini e ragazzi, la scuola rappresenta ancora l’unico luogo di socializzazione, di pasto quotidiano, di fuoriuscita temporanea dalle difficoltà familiari, l’unica opportunità di presente e soprattutto di futuro - aggiunge Borgomeo -  I disegni, nella loro semplicità, ci restituiscono questo primo campanello di allarme e ci invitano, silenziosamente, a porre molta attenzione alle esigenze dei nostri ragazzi. Per quanto ci riguarda, in piena emergenza abbiamo invitato i 355 progetti sostenuti con il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ad attivare servizi di apprendimento a distanza nelle scuole sprovviste o di programmare attività di educazione e socializzazione nei periodi estivi se saranno possibili dai decreti del governo».

 

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