Jason, il piccolo ucciso a Folignano
Ergastolo al padre, 25 anni alla madre

Il piccolo Jason
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Mercoledì 18 Giugno 2014, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 18:48

FOLIGNANO (Ascoli Piceno) - Condanna all'ergastolo per Denny Pruscino, e a 25 anni di reclusione per Katia Reginella. Dopo una lunga camera di consiglio, questa la sentenza emessa dalla Corte d'Assise di Macerata per l'omicidio del piccolo Jason, il bimbo di due mesi ucciso dai genitori nel 2011, e il cui corpicino non mai stato ritrovato.

Per entrambi i coniugi il pubblico ministero Cinzia Piccioni aveva chiesto la condanna al carcere a vita. La Corte ha invece riconosciuto a Katia Reginella, affetta da parziale vizio di mente, le attenuanti generiche, con l'esclusione delle aggravanti. Denny Pruscino dovrà restare per sei mesi in isolamento diurno. Jason, sparito dalla sua casa di Folignano (Ascoli Piceno) nel luglio del 2011, era nato da una relazione che Katia Reginella aveva avuto con un altro uomo. Pruscino l'aveva riconosciuto dopo il matrimonio con la donna. La coppia, che ha sempre vissuto in uno stato di profondo degrado psicologico e materiale, prima di Jason ha messo al mondo altri due figli: un bambino e una bambina, entrambi vittime di gravissimi maltrattamenti, tanto che il Tribunale dei minori li ha da tempo affidati ad altre famiglie.

Per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Jason, Denny e Katia si sono sempre accusati a vicenda in una ridda di confessioni e ritrattazioni che si è trascinata fino al dibattimento in aula. Secondo la prima versione di Katia, il marito avrebbe sbattuto il bambino contro un divano perchè infastidito dal suo pianto insistente. Denny, che ha confidato ai compagni di cella di essere lui l'autore del delitto, ha sostenuto di aver fatto tutto insieme alla moglie, o con il suo consenso. I poveri resti di Jason sono stati cercati invano per tre anni: prima nei boschi attorno a Folignano («l'abbiamo messo in un sacchetto della spazzatura ancora vivo, poi mio marito l'ha gettato dall'auto» aveva detto ai carabinieri la Reginella), successivamente all'estero («l'abbiamo dato ad un'altra coppia»), poi di nuovo in Italia: da ultimo fra le aiuole del cimitero di Folignano. Del bimbo però nessuna traccia. Di lui resta il fermo immagine di un filmino girato dal padre adottivo subito dopo la nascita, mostrato in aula dal pm in una delle ultime udienze.

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