Urbino, La Città Ideale fa da sfondo alle nozze
Abito bianco e cultura, in calo i matrimoni kitsch

Urbino, La Città Ideale fa da sfondo alle nozze Abito bianco e cultura, in calo i matrimoni kitsch
di Luca Benelli
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Domenica 6 Marzo 2016, 13:54
URBINO - Aprire l'album delle foto del matrimonio e rivedere lo sfondo de La città Ideale o della Muta di Raffaello. Tutto è pronto per i matrimoni a Palazzo Ducale di Urbino. Proprio in questi giorni si sta definendo il listino prezzi: ci vorrano migliaia di euro a seconda della sala scelta.

Il nuovo super manager della Galleria Nazionale delle Marche, Peter Aufreiter è pronto rivoluzionare il museo che sarà non solo luogo di conservazione ma anche un'azienda che guarda ai fatturati. Aufreiter sottolinea di avere già "diverse richieste di matrimoni che arrivano già da tutta Italia. Realizzeremo un listino prezzi in base alla sala scelta, al quadro scelto. Il Comune ha già modificato il regolamento, partiremo presto. Abbiamo anche richieste per spettacoli teatrali, concerti: il palazzo sarà più aperto e avremo degli introiti anche da questo”.

Aufreiter è appena tornato da New York, dove ha accompagnato l’Assunzione della Vergine di Federico Barocci al Metropolitan per una mostra legata ai quadri non finiti. E qui ha stretto accordi: “Urbino è la città di Raffaello, per questo ogni anno voglio riportare un dipinto a casa, qui alla Galleria Nazionale delle Marche. Abbiamo avuto in cambio il Cristo nell’orto dei Getsemani, che esporremo l’anno prossimo. Ma ho incontrato anche un collezionista che ha un Raffaello molto legato a Urbino. Lo porteremo a Urbino entro l’anno. Il tutto in vista del 2020, il 500enario della morte del pittore. Non potremo permetterci un grande evento, ma faremo una nostra mostra e vogliamo essere nel circuito delle celebrazioni assieme a Firenze e Roma così da portare turisti a Urbino”.

A New York ha lavorato da manager. “Ho incontrato alcuni grandi sponsor, famiglie ricche americane che finanziano musei. Ci inseriremo in un’associazione, una rete che aiuta i piccoli musei come il nostro. Dietro ci sono industriali, proprietari di ospedali, gente danarosa appassionata d’arte e dell’Italia”. Del resto d’ora in avanti il Ministero continuerà a dare finanziamenti, ma il bilancio sarà autonomo. “Per quest’anno avremo circa un milione di euro derivati dagli introiti, più i soldi del ministero che a giorni saranno definiti”. Una cifra intorno ai 3 milioni. Il 2015 ha visto per Palazzo Ducale 191.829 biglietti venduti e un incasso senza precedenti di 498 mila euro. “Dobbiamo crescere ancora, bisogna comunicare meglio Urbino. Lo faremo creando un brand, il logo Urbino Città di Raffaello che sarà utilizzato anche dal Comune e dall’Università. Entro Pasqua avremo un nuovo sito, ma stiamo crescendo in contatti anche su Facebook e Twitter”. Rivoluzione anche al ristorante con un nuovo bando a novembre: "Pensiamo a un menu con piatti rinascimentali, quelli del duca di Montefeltro". A Pasqua una mostra su Signorelli, pittore legato a Urbino con due lavori. “Avremo anche un bus che farà la spola con Gradara, così da incrementare i servizi. Ma il calendario prevede anche l’arrivo di un quadro di Orazio Gentileschi”.
 
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