Pirateria nell'editoria libraria, l'indagine Ipsos: un danno economico da 705 milioni di euro

La ricerca è stata presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli

Pirateria nell'editoria libraria, l'indagine Ipsos: un danno economico da 705 milioni di euro
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Giovedì 7 Marzo 2024, 16:24

«La traduzione in valori della pirateria digitale è impietosa. Meno 12mila posti di lavoro, 7 persone su 10 pensano che sia improbabile essere puniti per un atto di pirateria. I dati però vanno anche raccontati»: lo ha detto il presidente della Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera, Federico Mollicone, oggi alla presentazione della terza indagine Ipsos sulla pirateria digitale, presso la Sala Spadolini del Mic.

Malgrado il lieve calo complessivo rispetto al passato, i dati sono impietosi: i libri piratati costano al mondo del libro 705 milioni di vendite. Utilizza libri, ebook e audiolibri in maniera illegale il 31% della popolazione sopra i 15 anni, il 78% degli universitari e il 49% dei professionisti. Si conferma alto il numero di chi considera poco probabile essere punito: sono il 70% degli italiani.

«Dobbiamo difendere con forza il valore del lavoro di autori, editori, distributori, librerie, biblioteche, traduttori, e di tutta la filiera della carta perché costituisce un patrimonio culturale inestimabile», ha aggiunto Mollicone. Per questo «il Parlamento è intervenuto, con celerità e unanimità, con la legge 93 del 2023 che tutela la proprietà intellettuale ed i relativi soggetti coinvolti».

«La perdita di un quarto del valore potenziale delle vendite a causa della pirateria è un costo insostenibile che ha ricadute sul numero delle aziende che non riescono più ad andare avanti, sull'occupazione, sui compensi degli autori», ha detto il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Ignazio Cipolletta. 

«C'è bisogno di una campagna culturale, di una educazione civica. Invito anche a valutare un'azione importante per educare dal basso fin o alle categorie professionali che sono quelle che più delinquono». Lo ha detto il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti.

La ricerca è stata presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli durante un incontro organizzato da Gli Editori, l’accordo di consultazione tra AIE e la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG).  

Ma ecco i risultati, in pillole, dell’indagine:

I DANNI ECONOMICI

705 milioni di euro è la stima del danno economico annuo alla filiera causato dalla pirateria all'editoria (carta più digitale), pari al 28% del valore del mercato (escludendo scolastica ed export).

1,75 miliardi di euro è la perdita per il sistema-Paese, considerando anche l'indotto.

298 milioni di euro sono i mancati introiti del fisco.

423 milioni di euro è la stima del danno economico annuo provocato all'editoria di varia, per 35 milioni di copie in meno vendute.

188 milioni di euro è la stima del danno economico annuo provocato all'editoria universitaria, per 5 milioni di copie in meno vendute.

 94 milioni di euro è la stima del danno economico annuo provocato all'editoria professionale e banche dati, per 2,4 milioni di copie in meno vendute. 

IL DANNO ALL'OCCUPAZIONE 

4.900 posti di lavoro persi nel mondo del libro.

12.000 posti di lavoro persi complessivamente, considerando anche l'indotto. 

CHI SONO I PIRATI

Quasi un italiano su tre sopra i 15 anni (il 31%) ha compiuto almeno un atto di pirateria in campo editoriale nell'ultimo anno.

Un italiano su cinque (20%) ha scaricato gratuitamente da Internet almeno una volta un ebook o audiolibro in maniera illegale.

Il 16% ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook.

L'8% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato.

L'8% ha acquistato almeno un libro fotocopiato. 

Il 6% ha ricevuto da amici o conoscenti i codici di accesso per leggere ebook o ascoltare audiolibri in abbonamento. 

MAGGIORE INCIDENZA DI PIRATI TRA STUDENTI UNIVERSITARI E PROFESSIONISTI

Il 78% degli studenti universitari ha compiuto almeno un atto di pirateria (fisico o digitale) nell'ultimo anno. 

Il 49% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) ha compiuto almeno un atto di  pirateria nell'ultimo anno. 

LA CONSAPEVOLEZZA DEL PROBLEMA DELLA PIRATERIA

Il 79% della popolazione sopra i 15 anni è consapevole che questa attività è considerata dalla legislazione illecita/illegale.

Il 70% ritiene poco o per niente probabile che reati di questo tipo vengano scoperti e puniti dall'autorità competente.

Il 42% ritiene che gli atti di pirateria siano poco o per niente gravi in relazione alla necessità di perseguirli legalmente. 

La ricerca IPSOS per AIE è stata svolta a ottobre del 2023 su un campione di circa 4000 interviste (Cawi) così suddivise: 2700 casi rappresentativi per genere, età, area geografica, ampiezza centro, professione e titolo di studio (più di 15 anni), 867 studenti universitari rappresentativi per genere, età e area geografica e 743 liberi professionisti rappresentativi per area geografica.

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