Un largo intitolato a Fernando Bassoli il primo sindaco di Latina, il sì unanime in Consiglio

Un largo intitolato a Fernando Bassoli il primo sindaco di Latina, il sì unanime in Consiglio
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 5 Aprile 2024, 11:53

«Un sindaco è per sempre». Con queste parole la sindaca di Latina, Matilde Celentano, ha suggellato il suo discorso in Consiglio comunale in occasione dell'approvazione all'unanimità dell'intitolazione del largo centrale del Parco Falcone e Borsellino al primo sindaco di Latina, Fernando Bassoli, che ha governato la città dal 1946 al 1951 (e già dal 1945 come commissario). In quel luogo, proprio Bassoli volle erigere i busti di Mazzini e Garibaldi. Ieri in aula erano presenti il figlio, Carlo Bassoli con la consorte Fiorella Modeo, e la nipote, Alice Bassoli, insieme all'editore del libro di Licia Pastore su Bassoli, Dario Petti. «Oggi colmiamo un gap - ha detto la sindaca - la giunta Bassoli è stata attiva e presente sul territorio, occupandosi della ricostruzione di scuole, case popolari, rete idrica, in una città distrutta dalla seconda guerra mondiale; ha dato un grande contributo dal punto di vista amministrativo, curando anche il piano regolatore generale. Oggi Latina fa pace con la sua memoria, ma è giusto che anche altri sindaci seguano: le vie del Parco Falcone e Borsellino saranno loro intitolate». Prima della sindaca, le voci dei consiglieri comunali avevano ricordato la figura di Bassoli: se Damiano Coletta (Lbc) ha ricordato come «Bassoli, nato a Carpi, è giunto nella Littoria negli anni '30 come pioniere della bonifica, ha iniziato la sua attività di imprenditore, è stato eletto sindaco nel '46 e ha avuto l'onere e l'onore di guidare Latina nel dopoguerra per la ricostruzione, prendendosi cura con passione della comunità», Cesare Bruni (FdI) ha evidenziato che Bassoli «è una delle figure più imponenti della nostra storia e ricordarlo è importante nell'ottica di una storia condivisa».

«SIA UN MOMENTO UNITARIO»

«Mio padre non era di parte, era un uomo della bonifica, una persona che lavorava nell'amministrazione di una importante cooperativa, quella dei braccianti di Carpi, la più antica del territorio emiliano. L'intitolazione deve portare il segno dell'unità per tutte le forze politiche per creare le basi di una buona amministrazione», ha affermato il figlio, Carlo Bassoli che, a margine della cerimonia, osserva che «l'emozione di oggi è stata quella di chi, dopo un lungo cammino, percorso in una situazione di dimenticanza, aveva perso la speranza che si avverasse tutto questo. Fondamentale è stato il libro di Licia Pastore, che si è innamorata di questa figura, ne ha voluta fare una trattazione e ha lottato tanto per realizzarla, con una lunga opera di studio di archivi».

IL LIBRO DA CUI TUTTO PARTÌ

Tutti i consiglieri comunali intervenuti, a eccezione della sindaca, hanno lodato il libro della giornalista Licia Pastore, da cui - hanno ricordato - è scaturita l'intitolazione. La Pastore non era però ieri in aula: «Sto rientrando da Carpi - precisa rispondendo al telefono - dove ieri con il sindaco della città e il presidente della cooperativa abbiamo presentato il mio libro: è stata una grande emozione, e il prossimo 15 aprile alle 17.30 alla Casa della memoria e della storia a Roma sarà presentato nell'ambito di un evento curato dalla Fiap». La Pastore ricorda come «l'opera non sarebbe stata possibile se i verbali di Consiglio e di giunta di allora non fossero stati consegnati, a opera dell'amministrazione Coletta, all'Archivio di Stato, che ringrazio per la possibilità di consultarli. La decisione di scrivere il libro è venuta un giorno, passeggiando nel cimitero, quando mi sono trovata di fronte alla sua lapide, e alla scritta "Primo sindaco di Latina". Riscoprire la storia di Bassoli è riscoprire la storia di Latina».
 

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