Il pubblico ministero Luigia Spinelli aveva sollecitato una condanna a trenta anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, richiesta che è stata ridimensionata con la concessione di alcune attenuanti. Nel processo si sono costituiti parti civili i familiari della donna – marito, figli e sorella – ai quali è stata riconosciuta una provvisionale e Poste Italiane, attraverso l’avvocato Paola Severino, alle quali non è stato riconosciuto un risarcimento per i danni di immagine subìti.
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