Sono trascorsi due anni dalla morte di Desirée Mariottini. Ne aveva appena 16 quando venne uccisa in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma, nel covo dello spaccio della Capitale, dopo essere stata drogata, stuprata e lasciata morire dal branco. Nel pomeriggio del 18 ottobre 2018 la ragazza uscì di casa e poi verso sera fece l'ultima chiamata alla nonna materna dicendole che si sarebbe fermata a dormire da un'amica. Fu l'ultimo contatto con la famiglia. La mattina seguente il ritrovamento del cadavere e l'intera comunità di Cisterna, dove abitava, sconvolta dalla tragedia. Ma è stato l'intero Paese a focalizzare l'attenzione su un omicidio così brutale e a porsi tanti interrogativi sul perché sia potuto accadere.
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Oggi il ricordo di Desy è ancora vivo a Cisterna. Nel pomeriggio, alle 18, nella chiesa del quartiere San Valentino sarà celebrata una messa in suffragio. Nell'epigrafe della commemorazione una frase della nonna Patrizia Mazzoli: Da Lassù, Angelo nostro prega per noi, per darci la forza di sopportare l'immenso dolore della tua assenza. «Il tempo non lenisce il dolore dice la nonna in lacrime è come il primo giorno, è uno squarcio che ti porti dentro e non ti abbandona».
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Nonostante la tragedia, a due anni dalla morte di Desirée, in via dei Lucani è ancora tutto uguale. Quasi un anno fa era partito il progetto di riqualificazione dell'area abbandonata dove la sedicenne è stata trovata morta il 19 ottobre. Diversi i progetti presentati, ma nessuno, presentava i requisiti minimi richiesti. Lo ha dichiarato la sindaca, Virginia Raggi, tre giorni fa durante la commemorazione per le vittime del bombardamento di San Lorenzo.
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