La polizia Scientifica torna nella villetta del duplice femminicidio

Da stabilire l'esatta posizione delle vittime al momento degli spari

La polizia Scientifica torna nella villetta del duplice femminicidio
di Vittorio Buongiorno e Marco Cusumano
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Venerdì 15 Marzo 2024, 11:52

CISTERNA DI LATINA

Gli agenti della Polizia Scientifica sono tornati ieri mattina nella villetta di Cisterna dove un mese fa sono state uccise Nicoletta Zomparelli, 49 anni, e la figlia Renée Amato di 19. La casa in via Monti Lepini è ancora sotto sequestro per consentire agli investigatori di chiarire alcuni aspetti relativi alla dinamica de duplice femminicidio. Utilizzando strumenti e apparecchiature di ultima generazione, la polizia sta raccogliendo alcuni dati che saranno successivamente incrociati con i risultati dell'autopsia, la cui relazione sarà depositata entro i prossimi trenta giorni dal medico legale Fabio Guidato.
L'aspetto da chiarire riguarda principalmente la posizione di Renée e i suoi possibili spostamenti all'interno della villetta. La ragazza è stata colpita in totale da 4 colpi, i primi due esplosi mentre era vicino alla madre, gli ultimi due quando Sodano si è accorto che la ragazza era ancora viva. Non è chiaro tuttavia se Renée stesse tentando di rialzarsi, dopo essere rimasta ferita dai primi due proiettili, e proprio per verificare questa ipotesi i tecnici stanno analizzando tutte le tracce ematiche, comprese quelle su un muro dove la ragazza potrebbe essersi appoggiata. Gli investigatori stanno lavorando su questa possibilità, ma anche su altri scenari, che potranno essere confermati o smentiti soltanto dal confronto tra la traiettoria dei colpi esplosi dal killer, le tracce di sangue e la posizione dei cadaveri nella villetta. Sono stati isolati i video della telecamera esterna, dai quali si vede Sodano che entra ed esce più volte dalla villetta per andare in giardino e poi rientrare. L'audio attivato dalla telecamera di sorveglianza consente di stabilire con precisione il momento degli spari che si sentono in maniera nitida. Al momento non risultano disponibili, invece, le immagini interne, probabilmente perché le telecamere non erano attive al momento del duplice femminicidio.
Il pubblico ministero Valerio De Luca al momento non ha affidato l'incarico a un perito balistico ma è possibile che lo faccia dopo il deposito della relazione tecnica del medico legale. Intanto però la Polizia Scientifica continua il suo lavoro di raccolta dati che potrebbe essere sufficiente per effettuare una ricostruzione completa della dinamica.

LE MINACCE

Le indagini, oltre agli aspetti tecnico scientifici, si concentrano anche sui mesi precedenti al delitto, in particolare per individuare le numerose minacce di Sodano nei confronti di Desyrée e della sua famiglia. Gli investigatori, dopo le prime difficoltà nell'accedere al cellulare del finanziere, un iPhone 15 Pro Max di ultima generazione con un alto livello di protezione, sono riusciti a entrare nello smartphone per isolare tutti i file e i messaggi utili alle indagini. Si sta lavorando su foto, video, messaggi vocali e di testo, cronologia delle posizioni rilevate dal Gps, account social e altro materiale per capire in che modo e con quale frequenza, l'uomo abbia minacciato di morte la ex fidanzata. Sarà questo probabilmente il nodo del processo: le minacce di morte rivolte a Desyrée prima del duplice omicidio potrebbero portare all'ipotesi della premeditazione come aggravante del delitto, una contestazione che potrebbe portare alla condanna all'ergastolo per il finanziere in servizio a Ostia. Christian Sodano, 27 anni, è difeso dagli avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi. Dopo alcuni giorni passati nel carcere di Latina è stato trasferito a Rebibbia, dove si trova in attesa di un possibile trasferimento a Santa Maria Capua Vetere. Durante gli interrogatori Sodano ha confermato le proprie responsabilità senza mai pronunciare una parola di pentimento o dolore.

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