Basket e solidarietà. Luca Romano: «Il mio impegno in Svezia, ai tempi del Covid-19»

Luca Romano, pontino trapiantato in Svezia: dal basket al volontariato
di Stefano Urgera
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Venerdì 3 Aprile 2020, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 09:24


E' sempre stato un tipo vulcanico, uno che non ha mai saputo stare con le mani in mano. Luca Romano, nato a Terracina 52 anni fa, fondatore a metà degli anni '90 della Virtus Fondi (oggi sponsorizzata Oasi di Kufra) da oltre 20 anni è sposato con Agneta, una ragazza svedese che conobbe proprio in un'estate al mare della Riviera d'Ulisse, e dal 2004 si è trasferito con tutta la famiglia a Umea, città di 120.000 abitanti a circa 350 Km a sud del Circolo Polare Artico. Conosciutissimo nell'Agro Pontino per aver allenato a Fondi e Terracina e aver partecipato a tantissime edizioni del Torneo Tosarello, che vinse nel 2013 con una selezione fatta di cestisti svedesi e fondani, Romano ha continuato ad allenare pure in Scandinavia dove lo scorso anno vinse lo scudetto femminile con il club di Umea e dove in questa stagione è il diesse del team maschile che milita sempre nella massima serie svedese dove allena un team under 17. Romano nella giornata di ieri è balzato agli onori della cronaca non per i suoi tantissimi meriti sportivi, ma per il suo impegno in questo duro momento rappresentato dall'emergenza mondiale.
Come si vive l'emergenza in Svezia? 
«Qui non ci sono limitazioni ferree, il governo si fida molto del senso di responsabilità dei cittadini. Non impongono quasi nulla, danno dei consigli che la popolazione tendenzialmente segue. La Lega ha deciso di sospendere il campionato il 12 marzo, assegnando la vittoria al team di Boros, che era in testa allora. Noi eravamo in lizza per giocare i play-off, ma ci siamo subito attivati per far tornare al loro Paese i cestisti americani: sono partiti tutti, tranne uno, che ha la fidanzata qui. Gli allenamenti però sono continuati fino al 31 marzo al chiuso. Da un paio di giorni abbiamo deciso di portarli all'aperto».
Com'è la situazione a Umea?
«I ragazzi delle elementari e medie contuinuano ad andare a scuola, solo i liceali e gli universitari hanno sospeso le lezioni in aula e lavorano da casa. A Umea ci sono solo 4 persone in terapia intensiva e una cinquantina di contagiati. la situazione più critica è a Stoccolma: nella capitale, che ha quasi un milione di abitanti, sono morte più di 250 persone, ma si sono già organizzati predisponendo un padiglione della fiera portando i posti di terapia intensiva degli ospedali da 90 a 600. A Umea stiamo vivendo uan situazione preventiva, solo le persone anziane, che sono quelle più a rischio, non escono di casa da un mese e qui ci siamo attivati noi con il volontariato e la solidarietà»
Quindi i giocatori aiutano chi è in difficoltà
«Il volontariato è molto diffuso e praticato dalle associazioni sportive durante tutto l'anno, dove sia i giocatori che lo staff tecnico aiutano chi ne ha necessità. Sono molto sensibile al problema del Coronavirus, perché ho perso recentemente un cugino che risiedeva a Castel di Sangro: aveva 69 anni ed è stato il primo caso in Abruzzo. Ho capito che questo è iun nemico da non sottovalutare e che, anche se in Svezia cè una popolazione molto più bassa di quella italiana (10.000.000 circa contro 60.000.000 ndr) su un territorio più vasto (450.000 km quadrati la Svezia contro i 301.000 dell'Italia ndr) il livello d'attenzione deve essere al massimo. Noi ci occupiamo di fare la spesa per quelli che non possono uscire di casa, evitiamo ogni contatto e lasciamo le provviste fuori dalla porta. Io già aiutavo una signora molto attiva e dinamica: Katarina, ha 83 anni, l'età di mio padre, e per me è come una mamma. In inverno la accompagnavo al centro anziani dove leggeva libri agli altri. Adesso non può uscire, ma sta benissimo: oltre alla spesa, la sento spesso al telefono e ci facciamo lunghe chiacchierate, perché oltre al supporto materiale, è fondamentale stare vicino alle persone soprattutto a livello morale».
Altro articolo su Il Messaggero cartaceo e Digital del 3 aprile 2020
nelle foto
sopra Luca Romano con la signora Katarina e con il suo team basket
sotto le due pagine dedicate dalla stampa svedese il 2 aprile all'impegno di Luca Romano
 

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