I furbetti del pronto soccorso: per non fare la fila chiamano l'ambulanza

I furbetti del pronto soccorso: per non fare la fila chiamano l'ambulanza
di Alessandro Piazzolla
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Giovedì 3 Novembre 2022, 11:23

Potremmo chiamarli i furbetti del pronto soccorso. Si sa che a nessuno piace fare la fila. Aspettare pazientemente il proprio turno mentre si è in attesa magari davanti alle poste o gli uffici comunali. Peggio ancora quando ci si ritrova, per i più disparati motivi, ad aspettare al pronto soccorso in attesa di essere chiamati per essere visitati.
A volte, soprattutto in giornate affollate può capitare, per i casi meno gravi, che passino ore prima di lasciare la sala di attesa ed essere presi in carico da infermieri e medici. E non è raro leggere di qualcuno che ha perso le staffe perché, egoisticamente, pensa di dover ricevere maggiore attenzione rispetto agli altri. Ma l'accesso al pronto soccorso è regolato attraverso lo sportello dell'accettazione o triage dove, in base allo stato di ciascuno e all'urgenza, viene assegnato un codice colore.
Quindi la priorità di intervento è valutata in funzione della gravità riscontrata: codice bianco per pazienti con patologie e sintomi di lievi entità che potrebbero essere curati anche dal medico di famiglia con tempi di attesa molto lunghi; codice azzurro che è poco più grave del codice bianco ma rappresenta lo stesso casi in cui i pazienti non necessitano di cure immediate; codice verde che identifica pazienti con patologie non critiche e condizioni di salute stabili e che necessitano di interventi ospedalieri ma di priorità secondaria; infine i codici più gravi, ovvero giallo e rosso che hanno la priorità assoluta rispetto a tutti gli altri.


LO STRATAGEMMA
Ebbene c'è chi ha escogitato un sistema per saltare l'odiosa fila in sala di accettazione nell'estremo tentativo di essere visitati prima degli altri.

Questi furbetti, solitamente, arrivano al pronto soccorso e una volta al triage vengono descritti come codici bianchi, azzurri o al massimo verdi. Insomma, casi non gravi che non richiedono misure urgenti. Stanchi di attendere il proprio turno, tornano a casa e richiedono l'intervento di un'ambulanza del 118. L'idea è quella che, arrivati in ospedale a bordo di un'ambulanza, riusciranno ad ottenere una precedenza che gli consentirà di saltare quella stessa fila in cui si trovavano fino a poche ore prima. Ma una volta giunti in ospedale i furbetti vengono, ovviamente, scoperti dal personale presente in accettazione nel momento in cui compilano il modulo di ingresso.


LE REGOLE
«Purtroppo questi casi ci spiega un operatore del 118 capitano non di rado sia presso la clinica di Aprilia che al Goretti di Latina. Pensano che arrivare a bordo di un'ambulanza darà loro una precedenza che prima non avevano. Ma non è così perché la scrematura viene fatta anche per quei pazienti che arrivano a bordo di un mezzo del 118. E' capitato di vedere quindi la firma della stessa persona a distanza di poche ore. E' un comportamento che, oltre a non portare a nulla, crea problemi agli altri. Il costo dell'intervento, che il 118 comunque non può rifiutare, va a carico dei contribuenti. In più, si rischia di danneggiare chi ha veramente bisogno di un'ambulanza». Una pessima abitudine dunque, che tra l'altro non produce alcun vantaggio..
 

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