Il treno glamour da Roma a Cortina, il ritorno del wagon-lit: a dicembre via alla linea per le Dolomiti

Le Fs rilanciano i convogli notturni con cabine letto per attrarre i turisti

Il treno glamour da Roma a Cortina, il ritorno del wagon-lit: a dicembre via alla linea per le Dolomiti
di Jacopo Orsini
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Sabato 18 Novembre 2023, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 19:59

Da Roma a Cortina in treno viaggiando la notte. Torna il collegamento che per decenni ha unito la capitale alla stazione di Calalzo, in provincia di Belluno, a una trentina di chilometri dalle piste da sci che scendono dalle Tofane. Un viaggio che rimanda all’epopea del vagone letto, a signore in pelliccia dirette in montagna, agli arredi in legno, alla carrozza ristorante, a capitreno con il cappello e ai facchini con le valige. La linea era stata chiusa nel 2012, quando sembrava che i treni notturni fossero destinati a sparire, anche quelli diretti al Sud. Quei convogli infatti con il passare degli anni erano diventati poco confortevoli, non piacevano più e i prezzi stracciati delle compagnie aeree low cost li rendevano anche poco convenienti. Le Ferrovie dello Stato, nonostante le proteste di sindacati e lavoratori, una decina di anni fa avevano quindi progressivamente cancellato quasi tutti i collegamenti della notte. Poi però è arrivata la pandemia e anche il modo di viaggiare è cambiato. La sempre più diffusa attenzione all’ambiente, a spostamenti che riducano le emissioni inquinanti e il rincaro dei biglietti aerei hanno fatto il resto. Così ora i treni notturni tornano a essere apprezzati in tutta Europa.

 

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I biglietti

Nel 2023 si stima che i passeggeri dei treni notte saranno circa 2 milioni, in aumento del 25% rispetto all’anno prima. L’offerta Intercity notte di Trenitalia può già contare su 24 collegamenti fra andata e ritorno da Torino, Milano, Bolzano e Trieste al Nord verso Puglia, Calabria e Sicilia al Sud.
A simboleggiare la riscoperta del fascino di questi viaggi più lenti dal 15 dicembre prossimo ci sarà l’Espresso Cadore, il nuovo treno che ogni venerdì alle 21.40 partirà dalla stazione Termini di Roma e arriverà a Calalzo alle 7.57 della mattina dopo. Poi un bus dedicato porterà i passeggeri a Cortina, dove si arriverà qualche minuto prima delle 9, in tempo per mettersi gli sci e salire su una delle prime corse della funivia.
I biglietti del nuovo collegamento saranno in vendita da oggi.

I prezzi non saranno popolari: partono da 119 euro a persona nella cuccetta a sei posti e salgono fino a 395 euro in vagone letto con cena compresa. Dimenticare però i vecchi vagoni della fine del secolo scorso, sarà un modo di viaggiare completamente diverso. «I treni sono come alberghi», assicura Luigi Cantamessa, amministratore delegato di Fs Treni Turistici Italiani, la nuova società del Polo passeggeri del gruppo guidato da Luigi Ferraris che gestirà il collegamento. «Vogliamo mostrare che la vacanza in treno inizia nel momento in cui il treno parte dalla stazione», aggiunge Cantamessa, che immagina il servizio come quello «di un sarto che prende le misure del vestito sul suo cliente».

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I convogli su cui si viaggerà saranno quelli costruiti in Italia negli anni Ottanta e Novanta (ci sono anche quelli realizzati per i Mondiali di calcio) ma gli interni e le dotazioni tecnologiche saranno completamente rifatti. «Li svuotiamo e li riadattiamo», spiega Cantamessa, che è anche direttore della Fondazione Fs, nata per valorizzare e preservare il patrimonio storico delle Ferrovie italiane. L’idea alla base delle attività di Fs Treni Turistici Italiani è infatti quella di mettere insieme il recupero delle competenze ferroviarie, il comfort e l’ultima generazione di treni costruiti in Italia. Con l’obiettivo di «soddisfare la grande voglia di Italia che nel mondo continua a manifestarsi anche in vista del Giubileo». E delle Olimpiadi del 2026 di Cortina.
La nuova società potrà contare su oltre 500 treni della Fondazione Fs e altri 275 conferiti da Trenitalia, e avrà circa 500 persone, fra macchinisti, capotreno e manutentori. Dopo Calalzo si prevede di aprire nuovi collegamenti sulla linea Ionica da Taranto a Reggio Calabria via Crotone e Catanzaro. E poi da Roma verso la Calabria e il Salento, immaginando di arrivare via Lecce fino a Gallipoli. Ma si punta anche verso la Costa Azzurra in Francia. «Nel Salento c’è una rete così capillare che non può servire solo al trasporto regionale», ragiona Cantamessa, che guarda anche alla Val d’Aosta e alla straordinaria linea di montagna, chiusa anni fa, che portava il treno fino a Pré-Saint-Didier, da dove con l’autobus in pochi minuti si poteva arrivare sulle piste da sci di La Thuile e Courmayeur.
«La notte ha grande presa. Ci siamo accorti di un enorme ritorno al traffico notturno», osserva ancora Cantamessa, ricordando che l’estate scorsa l’occupazione dei treni notturni italiani è stata del 90%. «C’è stato un aumento del costo dei voli, con l’aereo ci sono le attese agli imbarchi, i frequenti ritardi. Sono cambiate le condizioni geopolitiche ma anche le sensibilità ambientali. Insomma sono cambiati i tempi. E poi si recupera una notte di albergo e si guadagna un giorno di vacanza». 

Le rotte

Ma l’idea per il futuro è di riscoprire anche le rotte diurne, partendo «non troppo tardi e non troppo presto» per promuovere un nuovo turismo sostenibile che consenta di raggiungere sia le destinazioni più note che quelle fuori dai circuiti classici. A regime poi Fs Treni Turistici Italiani non venderà solo il treno ma anche pacchetti turistici, biglietti dei musei, skipass, noleggi di biciclette.
Si partirà comunque con nuove rotte solo quando ci saranno le vetture pronte, che verranno tutte riadattate nelle officine di Rimini delle Fs. Non verranno infatti acquistati nuovi mezzi. E torneranno le vetture ristorante, con la cucina espressa e le vetture bagagli, dove si potranno imbarcare valige, bici e sci. Insomma, sono ancora parole di Cantamessa, «vogliamo risvegliare ancora di più e dovunque, in Italia e in Europa la voglia di treno». 

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