Il soccorritore Andrea Gatti si prende cura del neonato ferito in un incidente: «Sono papà da poco, come tenessi in braccio mia figlia»

L'incidente sulla A21 vicino Cremona, una famiglia ferita e il piccolo di 2 mesi presi in braccio

Il soccorritore Andrea Gatti si prende cura del neonato ferito in un incidente: «Sono papà da poco, come tenessi in braccio mia figlia»
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Martedì 5 Marzo 2024, 10:11

Un grave incidente stradale (sull'autostrada A21) in provincia di Cremona, una famiglia ferita e in difficoltà, un soccorritore eroe. Il padre ha perso il controllo della macchina ed è finito contro un guard rail. Tra loro c'era anche un neonato di appena due mesi. Sul posto sono intervenuti i medici e i paramedici del 118, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine.

Andrea Gatti, il soccorritore eroe

 

Tra i soccorritori c'era anche Andrea Gatti, 34enne di Rivergaro (Piacenza) che, parlando con il quotidiano La Provincia di Cremona, ha detto: «Sono diventato papà da poco e mi sembrava quasi di tenere in braccio mia figlia».

Ha spiegato che inizialmente il piccolo non ha pianto: «Pensavamo fosse un brutto segno, poi ha iniziato ad avere reazioni.

La cosa fondamentale è stata tenerlo al caldo, viste le basse temperature. È stato un lavoro di squadra. Mi ha impressionato la voce del papà del bambino, che non ha mai lasciato la mano della moglie e che continuava a chiederci dove fosse il figlio. Spero si riprendano tutti e spero anche di rivederli». A prendersi cura del bimbo, oltre il 34enne, c'è stato l'infermiere Enrico Lucenti. L'operatore ha spiegato che, quando sono arrivati, era stato portato su una vettura al caldo da alcuni automobilisti.

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«Solitamente è sconsigliato spostare un ferito, perché non si conoscono i traumi riportati e si potrebbe peggiorare la situazione, ma i tre erano stati sbalzati all'esterno dell'auto e per un bimbo di pochi mesi l'ipotermia è il rischio maggiore. Quindi tenerlo al caldo è stato corretto. E ha concluso: «Sapevamo già che c'era un neonato coinvolto, così sono subito andato a prenderlo e l'ho portato in ambulanza».

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