Roberta Bertacchi, dalle chat spuntano liti e tensioni col fidanzato. Prima di morire chiamò il 112

Nuova perizia sul telefonino della 26enne trovata impiccata sul balcone di casa

Roberta Bertacchi, dalle chat spuntano liti e tensioni col fidanzato. Prima di morire chiamò il 112
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Giovedì 16 Maggio 2024, 13:45

Nuovi elementi nell'inchiesta sulla morte di Roberta Bertacchi, la 26enne ritrovata impiccata sul balcone della sua abitazione a Casarano con una sciarpa della squadra di calcio locale che le aveve regalato il fidanzato Davide Falcone. Da una seconda perizia sul telefono cellulare della giovane  emerge un clima di tensione con il fidanzato, tra continui litigi e violente discussioni, e tre chiamate al 112 due giorni prima di essere ritrovata impiccata sul balcone della sua abitazione nel Salento. Davide Falcone, 36enne, indagato per istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia, dallo scorso 7 marzo è in carcere nell'ambito di un blitz antidroga dei carabinieri.

L'inchiesta

I nuovi elementi confluiti nel fascicolo d'inchiesta arrivano dall'analisi sul telefono della vittima su cui è in corso una seconda perizia disposta dal magistrato inquirente.

Il secondo accertamento è stato disposto dopo che i legali della famiglia di Roberta hanno depositato i risultati di una prima analisi sul cellulare della giovane da cui sono emerse alcune chat riconducibili a un altro numero intestato a Falcone, registrato da Roberta col nomignolo di “Pupetto, dal cui tenore si evincerebbero litigi e discussioni tra i due. Il telefono di Roberta smise improvvisamente di funzionare il 4 gennaio e fu portato in un centro di assistenza perché danneggiato. Secondo l'ipotesi investigativa dei carabinieri, si sarebbe rotto durante un litigio con il fidanzato. La madre di Roberta Bertacchi non ha mai creduto al suicidio della figlia, avvalorato invece dall'autopsia. 

Roberta Bertacchi trovata impiccata in casa con la sciarpa del Casarano calcio. I carabinieri ascoltano un amico ultrà

Il fatto

Il corpo di Roberta Bertacchi venne ritrovato privo di vita sul balcone della sua abitazione una sciarpa legata intorno al collo, e segni evidenti compatibili con l’impiccagione, lo scorso 6 gennaio. La morte venne inquadrata come suicidio, ma da subito si pensò che qualcuno potesse aver istigato la giovane a compiere il gesto.

Cosa non torna

Nata da padre milanese e madre napoletana nel marzo 1997, la ventiseienne ha vissuto nel capoluogo lombardo fino all’età di 9 anni, per poi trasferirsi nel Salento dopo la separazione dei genitori, assieme ai fratelli e alla madre. Dall'agosto scorso si era trasferita da Ruffano (dove viveva con mamma e fratelli) a Casarano, dove aveva preso una casa in affitto da sola e lavorava in un'azienda calzaturiera del posto. E dove il 6 gennaio scorso ieri mattina è stata ritrovata impiccata alla pensilina dell’abitazione, all’interno della quale sono stati trovati alcuni oggetti rotti e fuori posto. Le ipotesi investigative considerano il disordine il risultato di un momento di confusione vissuto dalla 26enne prima di togliersi la vita. La pista più battuta dagli inquirenti è quella dell’istigazione al suicido. Una tesi avvalorata anche dal referto stilato dagli operatori sanitari del 118 da cui non sono emersi elementi che portino ad altre conclusioni.

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