Ma Dutee, che ha presentato ricorso al Tribunale dello sport in Svizzera contro la decisione di escluderla dalle gare femminili, pur essendo stata sottoposta a tutti gli esami per verificare il
suo genere, è un caso ancora più singolare perché «solitamente l'iperandrogenismo severo conferisce anche segni estetici evidenti, mentre lei appare bella e femminile - sottolinea l'esperta - si tratta quindi di un caso che rientra in quelle condizioni molto rare, in cui c'è un difetto a livello enzimatico. In genere, poi, oltre all'aspetto esteriore, l'iperandrogenismo severo si accompagna a massa muscolare profondamente ipertrofica. È chiaro che se si va a somministrare qualsiasi tipo di terapia anti-androgenetica, si andrà a influire anche sui muscoli» e questo per l'atleta non è positivo.
Insomma, «esistono tantissimi sottotipi di deficit di questo tipo, tutti piuttosto rari, ma in genere curabili: forse non l'hanno curata per non sottrarle potenza muscolare. Questo, d'altronde, è anche il motivo per cui molti atleti ricorrono al doping con anabolizzanti».
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