SCONTRO CON MAURIZIO
Tra i due c'erano già stati disaccordi in allenamento, settimane fa, per qualche schema di troppo mal digerito da Cristiano, decisamente più favorevole a una maggiore libertà d'azione degli attaccanti.Il primo screzio pubblico, invece, evidenzia i pieni poteri e l'autonomia decisionale di Sarri, oltre ad una buona dose di personalità per richiamare in panchina il cinque volte Pallone d'Oro al 10' della ripresa, così come i limiti caratteriali di un grande campione che fa fatica ad accettare un ruolo da comprimario. Come due mesi fa, quando disertò la cerimonia del Fifa Best Player Award 2019 consegnato a Messi.
PARATICI IN MISSIONE
La gestione del caso Ronaldo è affidata a Paratici in prima persona, mentre sul saluto militare di Demiral con la maglia della Turchia era intervenuto Nedved. L'intenzione della Juventus è chiudere al più presto l'incidente diplomatico perché più la frattura tarda a ricomporsi più la gestione di CR7 rischia di diventare complicata per Sarri e per gli equilibri dello spogliatoio. È stato un mese complicato per Cristiano, alle prese con un calo atletico, appena due gol realizzati (di cui uno su rigore), un ginocchio limitato da una noia al collaterale, e la rimonta di Messi nel personale duello dei gol segnati in carriera. Ma non basta a giustificare la sua uscita di scena isterica, sotto gli occhi dei tanti giovani di tutto il mondo che lo considerano un modello di riferimento, in campo e fuori. L'aria del Portogallo potrebbe fargli bene, il doppio impegno decisivo contro Lituania e Lussemburgo distrarlo dalle vicende bianconere. Ma da Ronaldo la Juve si aspetta molto di più.
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