CASA DOLCE CASA
Garcia vuole migliorare se stesso e la classifica. Il francese è il tecnico straniero che in 24 partite ha raccolto più punti, 57, nella storia del calcio italiano; la Roma in campionato ne ha raccolti 32 su 36 disponibili all’Olimpico (solo 2 pareggi), dove ha vinto 13 gare, comprese le 3 di Coppa Italia, su 15. In casa sono 2 le reti prese dalla miglior difesa del torneo (solo 11 subite). Dietro mancheranno ancora tre terzini su quattro: Maicon, Balzaretti e Dodò. Recuperato Torosidis, niente da fare per Totti che spera di esserci al San Paolo, il 9 marzo, contro il Napoli. Stamattina previsti due provini: Florenzi, distorsione alla caviglia, cercherà di conquistare almeno un posto in panchina, e Pjanic, da quasi due mesi sofferente al ginocchio, capirà se è il caso di cominciare la partita. Se il bosniaco non ce la farà, dentro Nainggolan. In questo caso, con un centrocampo più robusto, l’allenatore giallorosso potrebbe riproporre Bastos da fluidificante a sinistra, rinunciando a Romagnoli. Senza Totti e Florenzi, l’esterno brasiliano ha chance anche di trovare spazio nel tridente che inizialmente dovrebbe prevedere, Gervinho, Destro e Ljajic. Fuori dalla lista dei 21 convocati il giovane Jedvaj: escluso per la poca concentrazione in allenamento. Quindi, scelta tecnica.
TORNA IL PROFETA
Mazzarri cerca la rivincita dopo lo 0 a 3 dell’andata: match chiuso in un tempo. Tra le due squadre sono 17 i punti di differenza (la Roma ha pure una gara in meno). L’Inter va meglio dei giallorossi solo nella supremazia territoriale, ma ancora non sa se potrà contare su Hernanes: l’ex laziale, più volte decisivo nei derby, non sta benissimo. Davanti Icardi, mai schierato titolare in campionato (solo una volta in Coppa Italia, contro il Cittadella), è favorito su Milito, nella staffetta tra centravanti argentini. Giocherebbe accanto a Palacio, miglior realizzatore dei nerazzurri e cercato a lungo da Sabatini. Che avrebbe voluto sulla panchina della Roma proprio l’attuale tecnico dell’Inter, capace di un ripensamento allora inspiegabile per il ds giallorosso. Quel no determinò, però, la svolta: Garcia corre per lo scudetto, il collega è a 11 punti dalla zona Champions.
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