Lazio, Petko torna all'antico: fuori Biglia, torna Gonzalez

Lazio, Petko torna all'antico: fuori Biglia, torna Gonzalez
di Gabriele De Bari
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Mercoledì 21 Agosto 2013, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 09:53
ROMA La pesante sconfitta ha lasciato il segno. E allora Vladimir Petkovic, finito nel mirino della critica e dei tifosi per alcune scelte discutibili e per non aver saputo cambiare in corsa il destino della serata, ha deciso di tornare all’antico. Il tecnico, dopo aver avuto mezzora di serrato confronto con la squadra, sta pensando già all’Udinese. Ancora indisponibile Konko, che si conferma elemento fragile fisicamente, l’allenatore rivisiterà l’assetto del centrocampo dove il singolare esperimento, di giocare con la coppia Ledesma-Biglia, è naufragato contro la Juventus. Domenica prossima uno dei due argentini sarà candidato a rimanere fuori dalla formazione di partenza. La novità sarà rappresentata dal ritorno di Gonzalez, l’unico centrocampista in grado di attaccare gli spazi senza palla, di inserirsi e conferire al reparto quel dinamismo e rapidità che sono mancati nella sfida contro i bianconeri.



IL CENTROCAMPO

Tatticamente già pesa la rinuncia a Mauri, molto bravo nei tagli e nell’inserirsi in zona tiro, perciò diventa impossibile fare a meno anche all’uruguaiano. Gonzalez è un calciatore duttile che, oltre a recuperare palloni, riesce a proporsi per ribaltare il fronte del gioco e costringere gli avversari a difendersi. Questo tipo di centrocampista è mancato tanto in Supercoppa e lo stesso Hernanes ne ha risentito: costretto a marcare Pirlo, a giocare troppo spesso spalle alla porta, senza trovare mai un compagno libero al quale appoggiare il pallone. Cambiare proprio nella partita più difficile e importante è stato un azzardo fuori luogo, sul quale il tecnico dovrà certamente meditare. La Lazio, per tornare affidabile e competitiva, ha urgente bisogno di ritrovare sia la sua connotazione tattica, che la precisa identità di manovra. Il grande appuntamento d’agosto è stato preparato male e gestito anche peggio, nonostante il ritiro fosse partito in anticipo e svolto soprattutto in funzione della Juventus. Ma adesso, dopo la cocente delusione, occorre pensare al campionato, che comincia in salita per la Lazio. Segnata anche nel morale da un 4-0 che sarà difficile smaltire subito ma che dovrà servire d’insegnamento per evitare di commettere altri errori.



IL MODULO

A questo punto, proprio in vista dell’esordio, viene da chiedersi se vale la pena insistere con un modulo che, se da un parte appare collaudato, dall’altra è anche conosciuto e studiato bene dagli avversari. Candreva e Lulic sarebbero gli esterni ideali per un 4-4-2 o per un 3-5-2 che vedrebbe comunque un centrocampo molto forte sulle fasce e la possibilità di giocare con 2 attaccanti di ruolo. Le prime gare, disputate in questo scorcio d’estate, hanno confermato le pesanti difficoltà della squadra nel segnare: solo 2 reti in 5 incontri. La stessa tendenza della passata stagione, che ha portato al settimo posto in classifica. Il bilancio è negativo e dovrebbe indurre a una riflessione di ordine tattico. Klose ha un anno in più, ha annunciato che chiuderà in Germania la carriera, ha detto e ripetuto di avere come obiettivo il quarto Mondiale, allora non sarebbe il caso di cambiare assetto tattico. Ormai quasi tutte le grandi formazioni europee attuano il modulo con 2 punte di ruolo, per avere maggiore forza offensiva, specialmente nelle partite casalinghe. Dal mercato ancora non è arrivato il rinforzo per l’attacco però c’è ancora tempo per rimediare. Le rivali che lotteranno per un posto in Europa League, hanno migliorato il potenziale offensivo, la Lazio no. Pensare di affrontare un’altra intensa annata agonistica, sui tre fronti, con le stesse punte rischia di diventare un ulteriore azzardo che potrebbe minare le ambizioni della squadra e del popolo biancoceleste.

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