I britannici al voto. L'incubo dei centristi: Clegg rischia di restare senza seggi

Nick Clegg
di Deborah Ameri
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Giovedì 22 Maggio 2014, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 16:06
​Ufficialmente partiti. La maratona elettorale europea è cominciata da Londra (e dall’Olanda) stamattina alle 8 (le 9 italiane) con l’apertura dei seggi. Gli ultimi sondaggi pubblicati stamani confermano l’Ukip (gli euroscettici) come primo partito al 27%, seguito dal Labour al 26 e dai Conservatori al 22. I Verdi si attestano al 10% e i Liberal Democratici vengono relegati a un imbarazzante quinto posto al 9%. Dati che, se venissero confermati, sovvertirebbero l’ordine politico britannico. L’outsider in testa, i partiti maggiori in sofferenza e i Lib-Dem, che sono tuttora al governo con i Conservatori, quasi azzerati dallo scenario elettorale. Un disastro per i pesi massimi della politica britannica. Nick Clegg, leader dei Lib-Dem, considerato l’astro nascente solo qualche anno fa, rischia l’umiliazione personale. Dopo i due dibattiti tv con Nigel Farage, capo dell’Ukip, il suo consenso è crollato. E secondo un memo interno, arrivato al Guardian, il partito di centro si aspetta di non vincere nemmeno un seggio alle europee. Non avranno più neppure un rappresentante nella Ue, se i loro stessi pronostici verranno rispettati.



Il premier conservatore David Cameron ha già messo le mani avanti. I Tory, che avevano vinto nel 2009, non si aspettano grandi risultati e sanno perfettamente che molti dei loro voti sono stati rosicchiati dall’Ukip. Stesso scenario per il Labour di Ed Miliband. All’interno del partito sono tanti gli scontenti. Temono che la minaccia Ukip non sia stata presa sul serio e che lo zoccolo duro della working class potrebbe migrare verso Farage.
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